(ALS) – MILANO, 1 DICEMBRE – Henry Kissinger ha avuto molti legami con l’Italia. Amicizie vere. Tra di esse, quelle con Gianni Agnelli, Cesare Romiti, Fabiano Fabiani di Finmeccanica, Giorgio Napolitano, e Mario Draghi. Attraverso la sua Kissinger Associates, ha fornito consulenze a Fiat, Montedison e Banca Nazionale del Lavoro. Ha anche avuto connessioni con Mario d’Urso e la casa di Letizia Boncompagni, figlia di Pecci Blunt e il salotto romano del principe Alberico Boncompagni Ludovisi. Kissinger ha elogiato Draghi, premiato come statista dell‘anno dalla Appeal of Conscience Foundation nel 2022, come “simbolo di una sfida generazionale” e ha lodato la sua capacità di analisi intellettuale. Lui era da poco tornato dalla Cina quando a Villa Firenze a Washington ha incontrato Giorgia Meloni, che ha avuto parole di elogio per Kissinger: “una delle menti più lucide – ha detto la premier – nella politica strategica e nella diplomazia”. In quell’occasione Kissinger, 100 anni appena compiuti, era appena tornato da un viaggio in Cina. Fu una delle sue ultime apparizioni pubbliche.
Le simpatie di Kissinger per l’Italia sono di antica data. Non si può non citare la sua frequentazione abituale con Gianni Agnelli, presidente della Fiat, l’amico italiano per eccellenz. La loro amicizia si sviluppò attraverso interessi comuni, incluso il tifo sportivo per la Juventus e partite di calcio in tutta Europa. Il legame si consolidò nel 1969 durante la visita di Richard Nixon in Italia. Kissinger lodava Agnelli per la sua visione, umanità e apertura mentale, sottolineando che la loro amicizia era stata costruita sulla vastità dei suoi interessi. Agnelli fu intervistato più volte da Kissinger, che ebbe modo di collaborare spesso come giornalista sia con il New York Times. sia con La Stampa. Spesso Kissinger nelle sue interviste “usava” Agnelli per esprimere giudizi critici sulla politica estera americana. Nel ricordare Agnelli, Kissinger evidenziava la passione per l’Italia e la convinzione nell’unità tra America ed Europa. La loro amicizia si estendeva a conversazioni approfondite su politica, economia e partite di calcio.
Gianni Agnelli, l'”amico italiano” di Henry Kissinger, rappresenta solo una delle numerose amicizie coltivate dall’ex segretario di stato americano in Italia. Nel mondo industriale, spiccano figure come Cesare Romiti, storico ad della Fiat, e Fabiano Fabiani, ex amministratore delegato di Finmeccanica. Nonostante la sua posizione anticomunista, Kissinger sviluppò una buona relazione con il futuro Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, elogiato come “my best communist friend” per la sua postura da gentiluomo e vastità degli interessi culturali. Tra i politici, stimava particolarmente Francesco Cossiga, con cui ebbe un lungo incontro a Roma nel 1979. Kissinger conobbe anche i presidenti Giuseppe Saragat e Giovanni Leone. (ALS)
EST/PCC