(ALS) – MILANO, 07 MAR – «E’ necessario rafforzare la difesa europea. Si tratta di uno sviluppo naturale dell’integrazione europea»: il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella dal Giappone, intervistato dalla tv pubblica NHK, è intervenuto in questi termini sul dibattito in corso circa il riarmo. europeo. «L’Operazione Speciale lanciata tre anni fa da Mosca ha violato la carta Onu e ogni regola di convivenza tra i paesi» ha detto, ricalcando il discorso fatto il 5 febbraio all’Università di Marsiglia. In quell’occasione aveva paragonato la Russia alla Germania di Hitler per quanto riguarda il fallimento della “politica di appeasement”. Parole definite pochi giorno dopo “blasfeme” dalla portavoce del Ministero degli Esteri, Marija Zacharova. Mattarella ha ribadito anche in Giappone che la violazione della sovranità «è inammissibile», altrimenti si rischia di affermare il principio che «uno Stato più forte può imporre la sua volontà con le armi agli Stati vicini meno forti e meno grandi». Per il Presidente, la Russia ha tradito il patto fatto trent’anni fa dalla Russia con l’Ucraina. Kiev con il crollo dell’Unione Sovietica aveva ceduto tutto il suo arsenale nucleare in cambio di garanzie di sicurezza sulla sua sovranità, violate però dalla stessa Russia dal 2014 ad oggi. Le condizioni per la pace dovrebbero in ogni caso non essere «un omaggio alla prepotenza delle armi – ha sottolineato Mattarella – perchè altrimenti si aprirebbe una stagione pericolosissima per la comunità internazionale» aggiungendo come sia necessaria «una soluzione che non mortifichi nessuna delle due parti ma che garantisca all’Ucraina una pace conforme al diritto internazionale».
Per quanto riguarda le decisioni prese a Bruxelles sul riarmo europeo, il Presidente della Repubblica si è dimostrato favorevole: «In Europa esistono delle preoccupazioni per cui si pensa che è necessario rafforzare la Difesa europea. Questo è uno sviluppo naturale dell’integrazione». Sul tema dell’invio delle truppe italiane in Ucraina ha espresso moderazione: «Non siamo ancora a questo punto, non sono neanche cominciati i negoziati di pace e parlare di quello che avverrà come soluzioni è totalmente fuori dal momento». (ALS)
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