(ALS) – MILANO, 14 MAR – Il Consiglio dei ministri ha stabilito che si voterà domenica 8 e sabato 9 giugno sui referendum abrogativi legati a lavoro e diritto di cittadinanza. I cittadini sono chiamati ad esprimersi sui cinque quesiti referendari nella stessa data in cui si terranno gli eventuali ballottaggi delle elezioni comunali. I promotori del referendum chiedevano invece di poter votare durante il primo turno delle amministrative, che si terrà tra domenica 25 e lunedì 26 maggio ed è previsto per 124 comuni italiani.
Sui cinque quesiti del referendum, quattro sono stati promossi dal sindacato Cgil e riguardano le norme sui licenziamenti illegittimi, sui contratti a termine e sulla sicurezza sul posto di lavoro. In particolare, si chiede di esprimersi sull’abrogazione di alcune parti del Jobs Act, la riforma del governo Renzi. Uno dei quesiti propone invece di ridurre da dieci a cinque gli anni richiesti per ottenere la cittadinanza italiana, ed è stato promosso da +Europa tra le altre associazioni impegnate sul tema.
Tra gli esponenti dell’opposizione, Angelo Bonelli di Alleanza Verdi e Sinistra ha dichiarato: “La scelta dell’8 e 9 giugno e non con il primo turno delle comunali dimostra come la destra abbia paura del voto”. Gli fa eco Riccardo Magi di +Europa: “C’è la conferma che l’esecutivo ha paura, perché tra le ipotesi avanzate la data scelta è quella più sfavorevole alla partecipazione”. (ALS).
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