In arrivo il primo decreto legge con cui il governo stanzierà aiuti per l’Emilia-Romagna, travolta dalle alluvioni. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni aveva indicato la necessità di un intervento d’urgenza per 20 milioni di euro, ma la stima potrebbe esser rivista in eccesso nel Consiglio dei ministri che licenzierà il provvedimento nelle prossime ore.

La fase di emergenza – La strategia dell’esecutivo è quella di distinguere due fasi di intervento. La prima, quella che si apre con il «Decreto Romagna», è volta a destinare d’urgenza fondi per tamponare l’emergenza e garantire il proseguimento dei soccorsi. La seconda, più duratura e protratta nel tempo, affronterà invece la sfida della ricostruzione, per la quale saranno necessari, secondo le prime stime, 5 o 6 miliardi di euro.
Insieme allo stanziamento dei finanziamenti, la strategia di Meloni per affrontare la fase di emergenza si focalizza su una moratoria fiscale per i cittadini e le imprese, attesa anch’essa nel testo del decreto. Chi non potrà pagare le tasse sarà temporaneamente sollevato dall’obbligo tributario almeno fino al 30 ottobre 2023, data alla quale sono rimandate eventuali proroghe sulla base del prossimo quadro economico.

La fase di ricostruzione – Tornata in anticipo dal G7 in Giappone per recarsi di persona sui territori alluvionati, Giorgia Meloni aveva già annunciato «che sarebbero state necessarie molte risorse». Il nodo politico, a questo punto, riguarda l’individuazione dei fondi da cui attingere il denaro necessario. La presidente del Consiglio ha precisato che la sua volontà è quella di non impiegare i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), indicando l’opportunità di ricorrere piuttosto al Fondo di solidarietà dell’Unione Europea. In tal caso, non sarebbe la prima volta per l’Italia, che, come ricordato da Alessandro Barbera su «La Stampa», vi ha già fatto accesso dodici volte, godendo di fondi comunitari per tre miliardi di euro.

Il coordinamento sul territorio – Durante il sopralluogo in Emilia-Romagna, Meloni ha incontrato il presidente della regione Stefano Bonaccini, tra i favoriti per la nomina di Commissario per la ricostruzione. Insieme hanno svolto una riunione nella prefettura di Ravenna durante la quale Bonaccini ha posto le richieste della Regione che, ha spiegato, verranno portate anche a Palazzo Chigi in occasione del Cdm.