«Come ti chiami?» «Sono Matteo Messina Denaro». È stato questo il primo scambio di battute tra l’ultimo grande boss mafioso latitante e i carabinieri che lo hanno arrestato nella mattina del 16 gennaio 2023. Messina Denaro si trovava nella clinica privata “La Maddalena” di Palermo, dove gli agenti del Ros (Raggruppamento Operativo Speciale) lo hanno preso dopo 30 anni di latitanza. A coordinare il blitz sono stati il procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e l’aggiunto Paolo Guido.

 

Fonte: ANSA/US CARABINIERI

Il blitz – I carabinieri hanno trovato Messina Denaro attraverso un controllo di routine nella clinica oncologica dove, secondo fonti investigative, da più di un anno il boss si recava regolarmente per dei controlli. La notte scorsa decine di uomini del Ros hanno messo in sicurezza la struttura in vista dell’operazione, per tutelare gli altri pazienti. Alla vista delle forze dell’ordine l’ex superlatitante ha cercato di allontanarsi, ma è stato subito fermato insieme a un fiancheggiatore, Giovanni Luppino, che lo accompagnava alle visite. Dopo l’arresto Messina Denaro è stato portato nella caserma dei carabinieri di San Lorenzo in via Perpignano. Da qui gli agenti lo stanno trasferendo all’aeroporto palermitano di Boccadifalco. Una procedura analoga fu applicata in occasione della cattura del boss Totò Riina.

Il latitante operato un anno fa – Che la salute di Matteo Messina Denaro non fosse buona lo si ipotizzava da un po’. Nel 1994 il boss si  sarebbe sottoposto a un intervento alla retina a Barcellona, dopodiché alcuni anni fa avrebbe cominciato a soffrire di insufficienza renale cronica. Le sue condizioni sarebbero state serie al punto da richiedere la dialisi, ma il mafioso, per non rischiare l’arresto, sarebbe riuscito a portare le attrezzature necessarie nel suo rifugio. Infine, un anno fa, una nuova operazione chirurgica alla clinica oncologica “La Maddalena” con il falso nome di Andrea Bonafede. Da allora periodicamente Messina Denaro si sottoponeva a visite in day hospital. A novembre il pentito Salvatore Baiardo, in un’intervista rilasciata a Massimo Giletti, aveva ipotizzato che il boss si sarebbe costituito per curarsi. Non è andata così.

 

Le reazioni della politica – Soddisfatta la presidente del Consiglio Giorgia Meloni: «Una grande vittoria dello Stato che dimostra di non arrendersi di fronte alla mafia. La prevenzione e il contrasto alla criminalità mafiosa continueranno a essere una priorità assoluta di questo governo» ha scritto su Twitter. Parole di compiacimento e di ringraziamento alle forze dell’ordine sono arrivate da tutti i leader politici e dai membri dell’esecutivo, tra cui il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi che si trova ad Ankara per incontrare il suo omologo turco. Piantedosi ha ricevuto anche una telefonata del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha chiamato il ministro e il comandante dei carabinieri per congratularsi.

Sollevato il sindaco di Castelvetrano (Trapani), città natale di Messina Denaro, Enzo Alfano: «È la fine di un incubo e l’inizio di un’era nuova che coinvolga l’intera città […], non se ne poteva più di associare la città a questo latitante». Sulla stessa lunghezza d’onda Roberto Lagalla, primo cittadino di Palermo: «Questo sarà un giorno che resterà nella storia del nostro Paese».

La cattura di Messina Denaro è stata accolta con entusiasmo anche all’estero. La presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, ad esempio, ha condiviso un tweet del ministro degli Esteri Antonio Tajani, commentando: «Il mondo è un po’più sicuro oggi».

Gli sviluppi della vicenda – Sono iniziate intorno alle 11 le perquisizioni della casa del fratello del boss, Salvatore Messina Denaro, a Campobello di Mazara e di quella della madre, Enza Santangelo, a Castelvetrano. All’ora di pranzo la presidente del consiglio Giorgia Meloni e il sottosegretario alla Presidenza Alfredo Mantovano sono arrivati a Palermo per incontrare il procuratore De Lucia e l’aggiunto Guido, che hanno coordinato le operazioni. Alle 17 è prevista una conferenza stampa dei carabinieri. Intanto proseguono le indagini sui complici dell’ex latitante: «In queste ore stiamo acquisendo documenti, individuando soggetti e cercando di determinare la rete che lo ha coperto fino a questo momento» ha dichiarato De Lucia a Rai Radio1.