Una giovane italiana tra le vittime: Fabrizia di Lorenzo, 31 anni di Sulmona è tra le vittime dell’attentato

Il ragazzo arrestato forse non è l’autista del Tir: Il presidente della Polizia di Berlino, Klaus Kandt, ha confermato in una conferenza stampa di non poter affermare per certo che il ragazzo arrestato ieri sia effettivamente l’autista del camion, ma ha aggiunto che verranno effettuati accertamenti sulle tracce di Dna e sulla presenza di polvere da sparo. Il ragazzo continua a negare le accuse.

La cancelliera tedesca Angela Merkel lo ha definito “un giorno molto duro”, e giudica inconcepibile e barbaro ciò che è accaduto. Infatti, ha annullato la visita al suo collegio elettorale in Mecleburgo-Pomerania Anteriore. Nella sua dichiarazione delle 11, ha espresso il suo dolore di fronte al probabile attentato terroristico, ma ha manifestato il suo sdegno di fronte all’ipotesi che l’autore sia profugo accolto dal Paese.

Cosa è successo: Il 19 dicembre, poco dopo le 20, a Berlino un camion si è lanciato senza frenare sul mercatino di Natale in Breitscheidplatz, in prossimità della Chiesa del Ricordo Gedächtniskirche, uccidendo dodici persone e ferendone almeno 48, alcune delle quali in modo grave.

Chi è stato: Sul camion c’erano due uomini: un polacco, ucciso da un colpo di arma da fuoco, e un altro uomo, presumibilmente l’autore della strage. Il primo è stato identificato nel camionista conducente del mezzo. il secondo uomo, che secondo il quotidiano Welt, si chiamerebbe Navid B e sarebbe un profugo pachistano di 23 anni arrivato in Germania lo scorso 11 febbraio tramite il valico di Passau al confine con l’Austria.

L’arma: Il camion aveva una targa polacca. Era partito dall’Italia il 16 dicembre, dopo aver caricato dei laminati in Lombardia e doveva fermarsi a Berlino per consegnare dei ponteggi d’acciaio prima di tornare in Polonia. Non c’è alcun collegamento tra il mezzo e il nostro Paese. Il direttore dell’azienda di trasporti proprietaria del mezzo aveva già dichiarato che il camion era stato rubato e suo cugino (il conducente) rapito. Quest’ultimo è stato poi trovato senza vita sul sedile accanto al conducente. La televisione polacca ha in seguito confermato che il Tir risulta rubato a Berlino verso le 16 del giorno dell’attentato, e dai rilevamenti emerge che il mezzo verso quell’ora sia stato più volte spento e riacceso, come se in cabina ci fosse una persona inesperta nella guida di mezzi pesanti.

La fuga: Subito dopo l’impatto, il presunto attentatore è fuggito verso est ed è stato fermato dalla polizia a quasi un chilometro dal luogo della strage.

 Le indagini: Verso le 4 del mattino, la polizia ha fatto irruzione nel campo profughi allestito in un hangar dell’ex aeroporto Tempelhof in cerca di altre informazioni sul presunto attentatore. Angela Merkel ha dichiarato che, qualora il presunto attentatore fosse realmente un profugo in Germania, sarebbe “particolarmente disgustoso”.

La chiesa: La Chiesa del Ricordo, Kaiser-Wilhelm-Gedächtniskirche, è una chiesa semi-distrutta dalle bombe del secondo conflitto mondiale. Uno dei pochi edifici rimasti esattamente così come la guerra li ha lasciati. Un vero e proprio simbolo della memoria, Gedächtnis appunto, che i cittadini non hanno voluto abbandonare.

La previsione: a fine novembre, il dipartimento di Stato degli Stati Uniti aveva emesso un travel alert per i suoi cittadini in vista delle festività natalizie. Nel documento veniva chiesto a coloro che avrebbero viaggiato in città europee di fare attenzione soprattutto in occasione di eventi festivi e nei mercati all’aperto, considerata la forte esposizione dell’Europa ad attacchi terroristici da parte di Isis e Al Qaeda.

Frauke Petry, leader del partito nazional-populista Alternative fuer Deutschland (Afd) ha affermato che «La Germania non è più sicura», e la cancelliera dovrebbe assumersi la responsabilità di comunicarlo ai cittadini.