«Mi chiamo Karima. Sono nata il 1° novembre 1992. Non sono una prostituta. E soprattutto non ho parenti famosi». Sono le prime parole di Karima El Mahroug, più conosciuta come Ruby, espresse in occasione della presentazione del suo primo libro Karima, scritto con la giornalista Raffaella Cosentino.

La presentazione – Vestita di nero, elegantissima, visibilmente a disagio, proprio lei che per anni è stata al centro dell’attenzione mediatica per le vicende processuali del caso Ruby ter che si sono concluse con l’assoluzione di Silvio Berlusconi e degli altri 28 imputati. Una sentenza che ha messo la parola fine alle sofferenze di quella che allora era una ragazza di 17 anni, ora una donna. «Grazie a questo libro sono riuscita a comprendere me stessa, ho rimesso a posto tutti quei pezzi della mia vita che mi è stata rubata, forse gli anni più belli», ha spiegato Karima con un sorriso amaro, che trasmette tutt’altro che felicità. «Provate per un attimo a chiudere gli occhi. Provate a sentire sul vostro corpo gli sguardi di migliaia di sconosciuti. Immaginate che la vostra faccia finisca sui giornali nell’edicola di fronte casa vostra».  Una vittoria a metà, insomma, quella di cui ha parlato la giovane donna.

La psicoterapia – La 31enne ha confessato che solo grazie ad anni di psicoterapia è riuscita a non crollare, «a domare i suoi mostri interiori». E ha aggiunto: «Sono contenta che tutto questo sia capitato a me. Io sono forte. Se fosse capitato ad una ragazza più fragile il finale sarebbe potuto essere tragico. Ne sentiamo tutti i giorni di casi di ragazze che si suicidano. Ma io ho pensato: devo arrivare a questo? No, io non voglio dargliela vinta. La verità verrà fuori».

La sentenza – «Non mi aspettavo l’assoluzione. Mi ero abituata alla gogna mediatica, ci ho messo un po’ per realizzare la bella notizia», ha dichiarato Karima. «Ora voglio andare avanti e raccontare la mia storia». Per questo ha consegnato il suo libro nelle mani di Tiziana Siciliano, la pm che l’ha accusata di aver ricevuto denaro dal Cavaliere per dichiarare il falso nei precedenti processi. «Vorrei che leggesse la mia vita dall’inizio».

Berlusconi – Dopo la lettura della sentenza, Karima non ha chiamato Silvio Berlusconi. «Non è tra le mie priorità. Ho il mio nucleo familiare. Ma è l’unico che mi ha mostrato rispetto». Poi ha continuato: «Di uomini che mi hanno trattata come un pezzo di carne ne ho incontrati tanti, ma lui (riferendosi al Cavaliere), lui invece no. Per questo io gli sarò sempre grata». E sempre riguardo Berlusconi ha detto: «In lui non ci ho visto quello che vedono tutti gli altri: il politico, i soldi. Ho visto la possibilità di essere aiutata». Karima ha concluso la conferenza stampa dicendo di non aver mai ricevuto milioni di euro dall’ex presidente del consiglio. «Se li avessi presi, credete che sarei ancora qui in Italia?».