«È necessario fare fronte comune contro una misura che farà perdere posti di lavoro e porterà al calo dei consumi». Mario Resca, presidente di Confimprese, spiega così la strategia «dura» da seguire nei confronti della chiusura domenicale degli esercizi commerciali su cui il governo guidato da Giuseppe Conte sembra intenzionato ad andare avanti. Il 7 febbraio il disegno di legge sarà discusso alla Camera. «La mediazione con il governo è un errore», ha spiegato Resca nel corso di una riunione che si è tenuta mercoledì 6 febbraio nella sede dell’associazione imprenditoriale a Milano. Tra i partecipanti, una quarantina di dirigenti delle principali imprese.
I rischi – La principale minaccia del decreto, secondo gli imprenditori, è la perdita dei posti di lavoro. Le categorie più a rischio sono quelle dei giovani, spesso disposti a fare ore di straordinario nei fine settimana. Con loro sono a rischio tutte le persone impiegate nell’indotto dei centri commerciali, come gli addetti alla pulizia o alla vigilanza. Pericolosa inoltre la minaccia dell’e-commerce: i colossi come Amazon e Alibaba continuano a farsi spazio fra le scelte dei consumatori e sarebbero rinforzati dall’applicazione del decreto.
La strategia – Gli imprenditori non hanno intenzione di scendere a patti col governo. Nei prossimi giorni, verrà istituito un comitato di lavoro interno che dovrà elaborare una strategia di comunicazione su più binari. Da una parte, statistiche e calcoli per chiarire quante persone perderebbero il lavoro. Dall’altra, una campagna di comunicazione su media e social network per diffondere il messaggio ai diretti interessati e ai consumatori. Contro la chiusura domenicale è prevista anche una raccolta di firme.
Le alleanze – Confimprese punta sull’appoggio di alcuni esponenti della politica: durante l’incontro è intervenuta al telefono l’onorevole Maria Vittoria Brambilla (Forza Italia), che ha assicurato il suo impegno per dare battaglia al decreto e valorizzare il ruolo sociale e culturale dei centri commerciali.