Uno dei capannoni ex Falck dove dovrà sorgere il Polo della Salute di Sesto San Giovanni

Uno dei capannoni ex Falck dove dovrà sorgere il Polo della Salute di Sesto San Giovanni

Il progetto del Polo ospedaliero della Città della Salute e della Ricerca (la più grande pianificazione della sanità italiana che comprende l’unione dell’Istituto dei Tumori e del Neurologico Besta, su un’area di 205mila metri quadri) a Sesto San Giovanni andrà avanti. O almeno questa è la convinzione di Monica Chittò, sindaco del comune lombardo, e di Roberto Maroni, presidente della Regione Lombardia, all’indomani della sentenza del Consiglio di Stato che, ribaltando la decisione presa in primo grado dal Tar, ha accolto il ricorso proposto dalla società Salini Impregilo sui vizi della gara d’appalto per l’edificazione del Polo. Per effetto della sentenza, la gara d’appalto è stata parzialmente annullata e la graduatoria va rivista: non è escluso che alla fine porti a un risultato diverso da quello originale, che aveva visto vincente la società Condotte d’Acqua, mentre Salini Impregilo si era piazzata al secondo posto. Tuttava in una conferenza stampa convocata in fretta e furia il 24 febbraio, Chittò si è detta convinta che non ci saranno cambiamenti sostanziali nell’iter del progetto

L’antefatto.  È l’inizio del 2014. Il sistema d’appalti in Lombardia viene messo in crisi dalla corruzione che parte da alcune opere nell’ambito del progetto Expo e sfiora il progetto del Polo della Città della Salute sulle aree ex Falck di Sesto, la zona industriale dismessa più ampia d’Europa. Sono coinvolti Primo Greganti (ex Pci), Gianstefano Frigerio (esponente della Dc), la Maltauro Spa (società vicentina che partecipa alla gara per il Polo, travolta dallo scandalo dopo l’arresto di Enrico Maltauro, suo rappresentante legale) e Antonio Rognoni, ex direttore generale di Infrastrutture Lombarde.

Appalti pilotati. I magistrati vengono a sapere che le manovre per indirizzare l’assegnazione del maxi appalto di Sesto, che vale 450 milioni di euro, proseguono dal 2012. L’8 maggio 2014, al momento degli arresti, le buste sono in mano alla commissione, ma la procedura si blocca perché risultano imputati sia chi dovrebbe giudicare l’appalto, sia un concorrente. La documentazione finisce sotto sequestro e l’impianto accusatorio porta tutti al patteggiamento il 27 novembre 2014. Anziché annullare il bando, Regione Lombardia e Infrastrutture Lombarde (la società della Regione per le grandi opere) decidono di considerare valide gara e graduatoria, salvando le offerte già arrivate e cambiando soltanto la commissione (che torna a riunirsi nel dicembre 2014).

La graduatoria. Nel 2015 viene stilata la graduatoria della gara d’appalto per il Polo: al primo posto arriva Condotte D’Acqua, subito seguita da Salini Impregilo. La Maltauro arriva sesta. I cantieri si sarebbero dovuti aprire agli inizi del 2017. Ma per il Consiglio di Stato, il gruppo vicentino andava sospeso per la sua illegittimità. Inoltre, nonostante sia arrivato sesto, la sua presenza rende, secondo la magistratura, illegittimo il risultato dell’intera gara: poiché una parte di valutazione per selezionare l’azienda vincitrice viene fatta attraverso il confronto tra le varie offerte, la presenza o l’assenza di un concorrente può modificare il calcolo dei punteggi. E’ per questo motivo che il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso di Salini. Ma secondo l’amministrazione comunale di Sesto San Giovanni, la decisione del Consiglio non comprometterebbe la gara e non la annullerebbe: «Il giudizio del Consiglio di Stato si focalizza sull’esclusione di uno dei partecipanti», ha dichiarato il Segretario del Comune.

I tempi potrebbero allungarsi. A questo punto, però, potrebbero essere i tempi ad allungarsi perché saranno comunque riesaminati e rivisti i punteggi tra le imprese che avevano partecipato alla gara. «Come amministratori, abbiamo l’obbligo morale di preoccuparci del monitoraggio delle tempistiche di procedura e verifica, che ci auguriamo siano brevi per potere riprendere le procedure al più presto», ha dichiarato Chittò.
Quantificheranno le tempistiche Regione Lombardia e Infrastrutture Lombarde, che, nel 2014, con il via libera del presidente Maroni, avevano deciso di mantenere in graduatoria la Maltauro Spa.Il sindaco Chittò ha fatto sapere che verrà chiesta anche la collaborazione del Governo: «Si tratta di un progetto di enorme di validità, sia per i pazienti che per la ricerca: chiederemo aiuto nel monitoraggio ai ministripGraziano Del Rio e a Beatrice Lorenzin, proprio perché all’interno dell’accordo di programma c’è un investimento da parte del ministero della Salute».

La bonifica terminerà nel 2017. L’amministrazione ha infine confermato la situazione dei cantieri per le bonifiche dell’Aree Ex Falck: «Entro l’estate 2017 i lavori dovrebbero essere conclusi» ha dichiarato il sindaco. La data dell’inaugurazione del Polo, con il trasferimento degli istituti, dovrebbe essere fissata al 2021.