«Potenza di fuoco» per rianimare l’economia italiana. È l’espressione usata dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte per descrivere il decreto liquidità approvato nella serata di lunedì 6 aprile. Un provvedimento «poderoso», rimarca il premier in conferenza stampa, in favore delle imprese e, più in generale, del sistema messo in ginocchio dall’emergenza coronavirus. Nel complesso sono 400 miliardi di euro sbloccati per finanziare imprese «piccole, medie e grandi»: 200 per supportare il mercato interno, 200 a sostegno dell’export. Soldi che si vanno ad aggiungere ai 350 miliardi già stanziati con il decreto Cura italia di marzo. Erogazioni, quelle del decreto appena varato, che saranno garantite quasi integralmente dallo Stato. Confermato anche il potenziamento del golden power con un allargamento dei settori sottoposti alla tutela statale contro acquisizioni straniere.

«Intervento senza precedenti» – La conferma di quanto trapelato già nel tardo pomeriggio arriva all’ora di cena, al termine di un lungo Consiglio dei Ministri iniziato alle 11.30, intervallato da una sospensione di quattro ore. Insieme al premier Conte in conferenza stampa anche i ministri dell’Economia Roberto Gualtieri e dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli. Presente anche la responsabile dell’Istruzione Lucia Azzolina per illustrare le misure volte a garantire la regolare conclusione dell’anno scolastico e lo svolgimento degli esami di maturità. «Un intervento senza precedenti a sostegno della liquidità e il sistema produttivo», commenta Gualtieri, descrivendo il decreto.

Condizionalità limitate, ma niente dividendi – I prestiti saranno fino al 90% garantiti dallo Stato (ma la garanzia sale al 100% in certe condizioni di fatturato e di dimensione aziendale) senza limiti di fatturato, per imprese di tutti i tipi, fa presente Gualtieri. Potranno arrivare al 25% del fatturato delle imprese o al doppio del costo del personale. A garantire i finanziamenti, che saranno erogati direttamente dal sistema bancario, provvederà il rafforzamento del Fondo centrale di garanzia e di Sace, società di tutela alle imprese esportatrici e che resterà sotto Cassa depositi e prestiti. Quest’ultima però agirà sotto la direzione e il coordinamento del ministero dell’Economia, un compromesso che dovrebbe disinnescare le tensioni emerse tra Pd e 5 Stelle nelle ore precedenti il Cdm. Per le imprese che ricorreranno ai prestiti, condizionalità limitate tra cui quella di non poter erogare dividendi.

«L’operazione più ampia d’Europa sulla liquidità» – Proprio l’assenza di condizionalità, e quindi di valutazioni sul merito del credito, garantirà l’assenza di attese e la velocità nell’erogazione della liquidità, rassicura Patuanelli. È proprio il ministro dello Sviluppo economico a entrare nel dettaglio del pacchetto di garanzie alle Pmi: 100% fino a 25 mila euro senza alcuna valutazione del merito di credito; 100% (di cui 90% Stato e 10% Confidi) fino a 800.000 euro senza valutazione andamentale; 90% fino a 5 milioni di euro sempre senza valutazione andamentale. «Un’operazione amplissima, probabilmente la più ampia d’Europa sul sostegno della liquidità», sottolinea Patuanelli.

Ampliato il golden power, stop al Fisco –  Incluso nel decreto imprese anche il potenziamento dello strumento del golden power per tutelare gli asset di rilievo strategico per il Paese in un momento delicato per il sistema economico, un contesto che potrebbe esporre alcune di queste attività alle «acquisizioni societarie e scalate ostili» citate da Conte. Oltre a quelli tradizionali (difesa, telecomunicazioni, energia), il potere di tutela viene esteso ai settori finanziario, creditizio, assicurativo, energia, acqua, trasporti, salute, sicurezza alimentare, intelligenza artificiale, robotica, semiconduttori e cybersicurezza. Lo Stato potrà intervenire quando ci saranno acquisizioni di partecipazioni superiori al 10% all’interno dell’Unione europea. Confermata la sospensione dei vari pagamenti fiscali e contributivi per i mesi di aprile e maggio, ritenute Iva comprese.

Verso il decreto aprile – Tutto ciò mentre in cantiere c’è già il “decreto aprile”, un altro intervento «poderoso», anticipa Conte. Al centro del quale ci saranno le fasce di cittadini più vulnerabili in questo momento perché senza fonti di reddito. Con il nuovo provvedimento, fa presente Gualtieri ci saranno anche 30 miliardi in più a sostegno delle garanzie sui prestiti. «Stiamo lavorando a  provvedimenti di più ampia prospettiva», specifica il premier, «misure che consentiranno al nostro Paese di ripartire con forza». E non dimentica un appello agli italiani al rispetto delle limitazioni facendo leva sui significati di «riscatto» e «libertà» della Pasqua. «Quando tutto sarà finito ci sarà una nuova primavera, presto raccoglieremo i frutti di questi sacrifici».