Non è stato eletto ma Il Covid-19 è arrivato ugualmente in cima a Palazzo Lombardia. Una stretta collaboratrice del governatore lombardo Attilio Fontana è risultata positiva al virus. Lo ha annunciato lo stesso leader regionale in un video sulla sua pagina Facebook. Il presidente è risultato negativo ai test, ma comunque indosserà una mascherina nei prossimi giorni per proteggere chi gli sta attorno, ha detto, «nel caso dovessi positivizzarmi». Al termine del video ha indossato per pochi secondi la mascherina in questione e la foto ha fatto il giro del mondo. La scelta è stata molto criticata, con Fontana accusato di spargere paura e sfiducia a livello internazionale.

«Mascherina sbagliata» – Alcune critiche erano sul tipo di protezione utilizzata dal Governatore. Quella semplice indossata da Fontana non filtra il virus, come invece fanno quelle ffp2 e ffp3 . Può essere al massimo un rimedio per evitare di spargere la propria saliva, per esempio parlando o con uno starnuto. Intervistato in merito, il governatore ha detto «sono le uniche che ci restano, sono un po’ nervoso perché non sono in grado di fornircele. Quindi se qualche privato è in grado ce lo faccia sapere». Per rispondere alle critiche di esibizionismo o allarmismo, ha poi detto di essersi attenuto alle istruzioni per gli operatori sanitari regionali. «Fin dall’inizio di questa vicenda ho deciso di affidarmi solo ed esclusivamente alla scienza e informando con assoluta trasparenza. Lo farò fino in fondo”, ha scritto su Facebook. Come ricordato su Sestina dalla professoressa Graziella Messina però, più di tutta la polemica sulla mascherina sarebbe molto meglio diffondere informazioni anonime sulla collaboratrice malata, soprattutto se è stata in contatto con i comuni in quarantena (qui la mappa) per capire se c’è o meno un nuovo focolaio.

Ospedali sotto indagine – La procura di Lodi ha avviato un’inchiesta conoscitiva nei confronti degli ospedali di Codogno, Casalpusterlengo e Lodi. L’obiettivo è chiarire le dinamiche iniziali dell’epidemia e se ci siano state falle e negligenze che hanno permesse il propagarsi del virus. Per questo sono state sequestrate dai Nas le cartelle cliniche del paziente 1, il primo trovato positivo al virus. Il procuratore Domenico Chiaro ha parlato di «atto doveroso» e ha ribadito «piena solidarietà per quei sanitari dell’Ospedale di Codogno che sono da considerarsi vittime dell’eventuale reato commesso». Per ora il fascicolo è carico di ignoti, il reato ipotizzato è epidemia colposa.

Servizio al tavolo – La Lombardia ha aggiornato mercoledì 26 febbraio le disposizioni per bar e locali notturni. Lo scopo dell’ordinanza è evitare gli «assembramenti a rischio», in sostanza il pigia-pigia nelle discoteche e i clienti ammassati al bancone dei bar. Per questo tipo di locali è quindi confermata la chiusura obbligatoria dalle 18 alle 6. Sono esclusi invece autogrill, bar all’interno di ristoranti e hotel a servizio esclusivo dei clienti e quei locali «che prevedono la somministrazione assistita di alimenti e bevande». Vale a dire: camerieri. Possono rimanere aperti quindi ristoranti e bar con servizio al tavolo. Attenzione però: il numero massimo di coperti rimane un limite invalicabile. Nel weekend, ha detto il governatore Fontana, la decisione su eventuali proroghe delle ordinanze e sulla riapertura di scuole e stadi.