Il bilancio dell’epidemia è ancora pesante, ma sembra esserci una schiarita. Migliorano i numeri di decessi e ricoveri: nell’ultimo bollettino della Protezione civile i morti risultano 525 (su un totale di 15.887), una cifra sicuramente pesante, ma che fa sperare. Sono 156 in meno rispetto al precedente comunicato e non erano così ”bassi” dal 19 marzo. Per la prima volta è calato anche il numero dei ricoverati (-61 rispetto all’ultima segnalazione). Sono piccoli segnali che danno fiducia alle istituzioni: «È cominciata la discesa, iniziamo a pensare alla fase 2, cioè a mantenere bassa la diffusione della malattia», fa sapere Silvia Brusaferro, presidente dell’ Iss (Istituto superiore di sanità). E intanto il governo è pronto a introdurre nuove misure per la scuola. La didattica a distanza diventerà ‘’obbligatoria’’ e non più consigliata. Questo il punto cardine del nuovo decreto, in discussione nel Cdm (consiglio dei ministri) di lunedì 6 aprile. La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina apre alla didattica a distanza anche per settembre: «È uno degli scenari a cui stiamo pensando se non ci saranno ancora le condizioni di sicurezza per rientrare», ha dichiarato al programma Rai ‘’Che tempo che fa’’. Non solo scuola, ma anche economia. Nel cdm si discuterà di nuovi provvedimenti per le imprese: probabile proroga di tasse e contributi e prestiti fino a 800 mila euro senza valutazione.
Fase 2- Nonostante i numeri meno drammatici, la cautela è d’obbligo. Soprattutto per quanto riguarda l’utilizzo di nuovi farmaci per la cura: «L’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) sta facendo un grande lavoro ma occorre avere un dato sui casi sufficiente per valutare l’effetto di questi farmaci. È ancora un po’ presto». Sono in calo anche i ricoveri con sintomi, che nella Lombardia, la regione più in difficoltà, si sono quasi arrestati. Aumentano lievemente anche i guariti (21.815) e diminuiscono i trasferiti in terapia intensiva (-17). «Occhio però, a non abbassare la guardia», raccomanda il capo della Protezione civile Angelo Borrelli, soprattutto perché il numero dei trasgressori delle misure restrittive continua essere cospicuo: 20 mila multati solo nel weekend. «È fondamentale continuare a stare a casa e uscire solo per necessità anche nel periodo pasquale», ha ribadito Borrelli. Intanto si sta provvedendo alla produzione e alla distribuzione delle mascherine, obbligatorie in molte regioni. L’Iss ha dato l’ok a 79 aziende per la fabbricazione di mascherine comuni (per questo tipo non ci sono standard precisi da rispettare), mentre la Protezione civile ha annunciato: «Stiamo garantendo una fornitura di 3 milioni di mascherine, d’ora in poi gratuite e accessibili nei punti di distribuzione». Primi pazienti, invece, per il nuovo ospedale milanese di Rho, in Fiera. L’assessore alla Sanità della Lombardia Giulio Gallera ha annunciato per il 6 aprile l’arrivo dei primi malati.
Scuola- Pensare alla fase 2 vuol dire, secondo Brusaferro, mantenere le misure di distanziamento sociale. La presidente dell’Iss ha scongiurato così ogni ritorno alla normalità finché non ci saranno le condizioni di sicurezza. Questa regola vale anche per la scuola: per Brusaferro è impensabile tornare trai banchi a maggio. Un’ipotesi invecec non esclusa della ministra Azzolina che ha dato indicazioni importanti anche sull’esame di stato: «Gli scenari sono due: nel caso in cui si tornasse in classe entro il 18 maggio, ci sarà un esame di maturità con una commissione tutta interna e il presidente esterno. Gli studenti sosterranno la prova nazionale di italiano, mentre la seconda prova verrà preparata dalla commissione interna. Se invece non si torna a scuola, gli esami prevederanno un’unica prova orale». Questo non vuol dire, però, che saranno tutti promossi. Anche l’esame di terza media si farà: «Se gli istituti saranno chiusi gli studenti presenteranno un elaborato scritto e ci sarà lo scrutinio finale».
Decreto liquidità- Lunedì 6 aprile, salvo slittamenti, dovrebbe essere emanato il decreto liquidità: un piano aiuti per le imprese che prevede un’iniezione di capitale fino a 550 miliardi. Uno degli obiettivi principali del provvedimento, anticipato da Stefano Patuanelli, titolare del Mise (ministero dello sviluppo economico), è incoraggiare gli imprenditori a chiedere prestiti, con una garanzia che dovrebbe essere del 100% per somme fino a 800 mila. Questo per le piccole e medie imprese. Per le grandi aziende, la garanzia dovrebbe abbassarsi al 90%. Un altro punto rilevante è lo slittamento delle scadenze fiscali fissate per 16 aprile e 16 maggio. Questa misura si estende anche alle partite Iva che hanno beneficiato della proroga del precedente decreto Cura Italia. Sul tavolo il rafforzamento del Golden Power, ovvero lo scudo normativo per evitare che le imprese italiane, soprattutto in settori strategici, siano acquistate da capitali stranieri. Plausibilmente, nel decreto liquidità saranno aumentati i poteri speciali del Governo in merito alla valutazione e all’opposizione all’acquisto oppure alla possibilità di dettare condizioni di vendita.