I contorni della tanto discussa “Fase 2” sono più chiari. Domenica 26 febbraio, in una conferenza stampa trasmessa in diretta dalle televsioni, il presidente del Consigiio Giuseppe Conte ha annunciato le misure previste dal Dpcm dedicato alla ripartenza del Paese dopo il lock-down deciso per limitare il contagio da Coronavirus. I limiti agli spostamenti saranno alleggeriti ma resta fermo il divieto di assembramenti. Sì agli allenamenti sportivi individuali. Via libera ai ristoranti ma solo per servizio take-away. Il grosso delle misure entrerà in vigore dal 4 maggio, ma ci sono caute ripartenze già da oggi, 27 aprile, per automotive, moda, vetro, industria estrattiva e mobilifici. «Se vuoi bene all’Italia devi evitare il rischio che il contagio si diffonda» ha detto il premier Conte in conferenza stampa a Palazzo Chigi.
(Qui il testo integrale del decreto)
Spostamenti e famiglie – Dal 4 maggio, per spostarsi all’interno del Comune o della Regione resta necessaria l’autocertificazione, con una novità: la motivazione della visita ai “congiunti”. Il decreto permette infatti di incontrare i parenti stretti (esclusi quindi suoceri, generi/nuore e cognati). Restano fermi, anche per queste visite, i divieti di assembramento e gli obblighi di distanziamento tra persone. Muoversi tra una Regione e l’altra resta proibito, salvo per ragioni di lavoro, di salute o di assoluta urgenza. Buone notizie, però, per chi è rimasto bloccato nel luogo in cui si trovava allo scoccare della quarantena: cadrà il divieto di rientro nel luogo di domicilio o di residenza. Sarà quindi possibile per studenti fuorisede o lavoratori rimasti bloccati in un’altra città tornare a casa. Quanto al rientro in Italia dall’estero bisognerà consegnare al vettore dell’imbarco (compagnia aerea, ferroviaria o navale) una dichiarazione con i motivi del viaggio e l’indirizzo di destinazione. Nel luogo indicato i cittadini però dovranno, anche se asintomatici, isolarsi per 14 giorni e comunicare subito la loro presenza al Dipartimento di prevenzione della Asl.
Bar, ristoranti e negozi – Per evitare il più possibile i raggruppamenti di persone, il Consiglio dei ministri ha deciso di far aprire, con grossi limiti, bar e ristoranti il primo giugno. Da questa data ci sarà il via libera al servizio di asporto per bar e ristoranti, non più costretti alle sole consegne a domicilio. Resta vietato il consumo all’interno del locale, né al suo esterno possono formarsi assembramenti. Davanti ai locali vedremo quindi, probabilmente, le stesse file che si formano oggi davanti a negozi e supermercati: distanza di un metro e mezzo tra un cliente in attesa e l’altro. Le stesse regole varranno per parrucchieri e centri estetici. Quanto agli esercizi che fino ad oggi hanno dovuto tenere la serranda abbassata, la riapertura è prevista per il 18 maggio.
Sport, parchi e musei – Le attività sportive saranno permesse anche al di là del dei dintorni di casa propria, purché siano individuali e a distanza di almeno un metro tra uno sportivo e l’altro, fatta eccezione per chi vive nella stessa abitazione. Per evitare assembramenti, gli ingressi ai parchi pubblici saranno contingentati e resteranno vietati gli allenamenti per gli sport di squadra che potrebbero riprendere il 18 maggio. Questa sarà anche la data di riapertura di musei, mostre e luoghi culturali.
Telelavoro, congedi e ferie – Continua l’esperienza del lavoro a distanza per le aziende. Per le attività professionali si raccomanda sempre il ricorso al telelavoro dove possibile e l’assunzione di protocolli di sicurezza anti-contagio. Nonché «l’adozione di strumenti di protezione individuale» nei casi in cui non si possa rispettare la distanza di un metro. Con il decreto si promuove, anche nel settore pubblico, l’idea che il lavoratore benefici di periodi di congedo ordinario e ferie.
Messe e funerali – Dal 4 maggio si potranno celebrare i funerali che però non saranno aperti a tutti ma solo ai familiari più stretti (parenti di primo o secondo grado) e comunque a non più di 15 persone, se possibile all’aperto e distanziate le une dalle altre. Resta invece attivo lo stop alle messe, nonostante le richieste della Cei che aveva proposto un tipo di celebrazione ad hoc rispettosa del distanziamento sociale: il governo ha fatto però sapere che la questione potrà essere riesaminata nei prossimi giorni con la messa a punto di un protocollo apposito. Non si è ancora raggiunta, invece, una posizione chiara sulla riapertura dei cimiteri.
Capitolo mascherine – Per mettere fine alle speculazioni sui presidi sanitari più usati in questa pandemia, le mascherine, si è deciso di imporre dei prezzi calmierati. Ieri il commissario per l’emergenza coronavirus Domenico Arcuri, ha firmato l’ordinanza che fissa il prezzo delle mascherine chirurgiche a 50 centesimi al netto dell’Iva.
Le riaperture di oggi – Già oggi riprendono le attività alcune aziende considerate dal Governo strategiche, dai cantieri dell’edilizia pubblica al manifatturiero per l’export con richieste di autorizzazione in deroga ai prefetti. Dal 4 toccherà al commercio all’ingrosso funzionale a queste filiere e a tutti gli altri. Alcune Regioni si portano già avanti con aperture scelte in autonomia, come nel caso della Lombardia che da mercoledì 29 aprile riaprirà i mercati all’aperto, a patto che facciano osservare le misure che ormai conosciamo a memoria: guanti, mascherine e distanze.