«L’epidemia da coronavirus ha innescato, in Italia e in Europa, una crisi senza precedenti, che sta esponendo il nostro Paese a una prova durissima». Sono le parole del premier Giuseppe Conte, intervenuto il 26 marzo in Senato. «La necessità di arrestare il contagio sta esercitando un impatto negativo sull’intero sistema produttivo. Per questa ragione, il Governo ha attivato complessivamente 350 miliardi di euro di finanziamenti all’interno del decreto Cura Italia per evitare danni economici irreversibili». Il presidente del Consiglio ha anche ribadito la posizione favorevole del nostro Paese allo strumento dei Coronabond. Nel frattempo, la curva dei nuovi contagi torna a salire: il 26 marzo (dati della Protezione Civile aggiornati alle ore 18:00) i pazienti risultati positivi al virus sono stati 4.492, 1.001 casi in più rispetto al giorno precedente. Nei tre giorni passati, il numero di nuove persone affette dal virus era sempre sceso di circa 100 unità. L’ipotesi secondo la Protezione Civile è che ci sia stato un accumulo di risultati di tamponi fatti nei giorni precedenti. Anche il capo Angelo Borrelli è stato sottoposto al test dopo aver accusato sintomi influenzali, dando però esito negativo.

La curva di incremento dei nuovi contagi secondo i dati della Protezione Civile (Clica sull’immagine per aprire la mappa interattiva)

La situazione in Lombardia – Altri quattro medici, tutti originari di Bergamo, hanno perso la vita il 26 marzo, portando a 39 il numero totale di camici bianchi deceduti a causa del coronavirus. La Lombardia continua a essere la regione italiana con il numero di contagi più alto, 34.889 in totale (+2.543 casi in un giorno), di cui 1.263 si trovano attualmente ricoverati in terapia intensiva. «Sono dati che segnano una crescita anche significativa», ha detto l’assessore regionale al welfare Giulio Gallera, «ma dobbiamo combattere ancora». Resta ricoverato l’ex Capo della Protezione Civile e consulente per il nuovo ospedale alla Fiera di Milano Guido Bertolaso, risultato positivo al virus. «Il progetto per il nosocomio sta procedendo a ritmi serrati – ha assicurato il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana – la malattia di Bertolaso è stato un grande intoppo perché lui era un punto di riferimento, ma i tempi di consegna verranno rispettati o sforati di pochi giorni».

Preoccupazione per il Sud – «La nostra battaglia non conosce confini, si sviluppa da Nord a Sud». Così, di nuovo, il premier Conte nel suo intervento al Senato, che ha aggiunto: «In questo momento la nostra attenzione è rivolta principalmente alle esigenze di Lombardia e Veneto, ma dobbiamo concentrare gli sforzi anche nel Centro, pensiamo alle Marche, e potenziare la risposta al Sud per prevenire situazioni critiche». Cresce intanto la preoccupazione in Calabria, dopo che il sindaco di Locri (Reggio Calabria) Giovanni Calabrese si è opposto alla trasformazione dell’ospedale cittadino in Centro Covid-19. «Ci sono strutture che appaiono molto più adeguate. Oppure si potrebbe costruire un ospedale militare, partendo da una struttura isolata. Lasciate in pace il nostro nosocomio che avete ignorato per tanti anni». Il primo cittadino punta il dito contro la gestione della sanità nella Regione e aggiunge: «Se qualcuno pensa che la mia sia una dichiarazione di guerra fa bene a pensarlo, perché lo è». L’appello del sindaco Calabrese è stato ripreso dal comitato “DifendiAmo l’ospedale”, che getta pesanti accuse parlando di «accordi sotto banco decisi sulla pelle dei cittadini».

Un netto "no" a trasformare l'Ospedale della Locride in Centro Covid 19.Trasformare l'Ospedale della Locride, fino ad…

Pubblicato da Giovanni Calabrese su Mercoledì 25 marzo 2020

Il nuovo decreto – «Sono soddisfatto e orgoglioso della reazione che gli italiani stanno avendo nel rispettare le prescrizioni che abbiamo fornito. Le Forze dell’ordine stanno facendo un’attenta verifica, ma la maggior parte dei cittadini si sta conformando a queste nuove regole». Sono le dichiarazioni del premier Conte nella serata di martedì 24 Marzo, prima di presentare le nuove norme per il contenimento del virus. Subito smentita la data del 31 luglio indicata da alcuni come proroga per le misure restrittive. «Il Governo ha deciso inoltre che le ammende per chi non rispetterà la quarantena varieranno da 400 fino a 3000 euro. Per le attività commerciali, la sanzione accessoria in caso di illecito prevede la chiusura da 5 a 30 giorni». All’interno del decreto anche le modalità di gestione dei rapporti tra Governo e Parlamento e quelle tra Roma e le amministrazioni locali: i presidenti regionali potranno adottare misure restrittive ulteriori. La funzione di coordinamento resterà invece nelle mani dello Stato.