Due morti sono stati estratti dalle macerie della palazzina di tre piani crollata ad Anversa, nel nord del Belgio, in seguito a un’esplosione. Secondo quanto riferito dall’agenzia Belga, le due persone non sarebbero ancora state identificate e non è quindi possibile chiarire se si tratti dei due dispersi cercati dai soccorritori. La tv pubblica belga ipotizza che l’esplosione sia partita dal ristorante italiano che si trovava al piano terra dell’edificio.

I superstiti –  Le persone ferite sono almeno 14. Al momento, secondo quanto riportano i media locali, una persona è in condizioni critiche, altre cinque sarebbero gravi e otto invece ferite solo lievemente. Sette le persone estratte vive e, tra queste ci sarebbero un uomo, una donna e un bambino. Inizialmente la polizia temeva “tra le 10 e le 20 vittime”, senza specificare se si trattasse di morti o feriti.

La causa – Secondo l’emittente pubblica belga Rtbf, l’esplosione potrebbe essere partita dalla cucina del ristorante italiano “Primavera”, a causa di una perdita di gas. La pista resta da confermare, ma, subito dopo l’esplosione, la polizia ha escluso – con un tweet –  l’ipotesi terrorismo.

I soccorsi – L’esplosione è avvenuta intorno alle 21.30 del 15 gennaio 2018 nella zona centrale di Paardenmarkt, molto frequentata dagli studenti. Distrutti due edifici adiacenti, oltre a diversi appartamenti e il ristorante. Secondo fonti di polizia, le operazioni di soccorso risultano particolarmente difficili perchè l’edificio è completamente sventrato, con pareti e scale sospese nel vuoto. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco. La polizia ha chiesto ai residenti di evitare le strade circostanti per non intralciare i mezzi di soccorso. I media locali riferiscono che la Croce Rossa ha installato sul posto una tenda per curare i feriti e due equipe mobili per le emergenze.

Il sindaco – “I miei pensieri vanno alle vittime e alle loro famiglie. Anversa vi sosterrà”, così su Twitter il sindaco della città, Bart De Wever, che ha poi lodato la solidarietà degli abitanti della zona che hanno offerto le proprie case per ospitare le persone colpite.