“Il governo arriva, i morti rimangono”. È una delle tante scritte apparse sui muri di Cutro, che tra qualche ora ospiterà il tanto atteso Consiglio dei ministri. Dopo più di dieci giorni dal naufragio avvenuto sul litorale calabrese di Crotone, in cui hanno perso la vita 72 migranti, la premier Giorgia Meloni e i suoi ministri si riuniranno tra le mura del Municipio della città senza il sindaco Vincenzo Voce, che ha definito il mancato invito «uno sgarbo istituzionale». Al centro della riunione, un decreto sulla regolazione dei flussi migratori, sulla prevenzione e sul contrasto all’immigrazione irregolare.

Ministro degli Interni Matteo Piantedosi (getty images)

Le ipotesi – Il punto su cui tutta la squadra di governo sembra concordare è la linea dura contro i Caronte del Mediterraneo. Scafisti e trafficanti sono attualmente soggetti a pene che vanno da 1 a 5 anni e a multe fino ai 15mila euro, ma, secondo l’Ansa, nella bozza che si discuterà è previsto il carcere fino a 30 anni in caso di morte di una o più persone. «Se dal fatto deriva la morte di una sola persona, si applica la pena della reclusione da quindici a ventiquattro anni. Se derivano lesioni gravi o gravissime a una o più persone, si applica la pena della reclusione da dieci a venti anni», si leggerebbe ancora nella bozza. Tra le questioni sul tavolo, anche quella di aumentare il numero di persone che possono entrare ogni anno nel nostro Paese per lavorare: cioè quel numero previsto dai decreti flussi. Dall’altra parte, il ministro Salvini vorrebbe rispolverare i suoi decreti Sicurezza per fermare le partenze ed espellere i migranti irregolari.

Quarto arresto – Nel frattempo, proseguono le indagini e gli inseguimenti. È stato arrestato in Austria Gun Ufuk, un cittadino turco di 28 anni considerato il quarto scafista dell’imbarcazione spezzatasi a Cutro. Ufuk, probabilmente alla guida del caicco, si era allontanato su un gommone in equipaggiamento alla barca. La cattura dell’uomo, sul quale pende ora l’ordinanza di custodia cautelare, si aggiunge a quella degli altri tre presunti scafisti, che si trovano nel carcere di Crotone e saranno sottoposti a confronto con i superstiti la prossima settimana, come riportato da Repubblica.
A Roma, la Procura ha aperto un fascicolo, al momento senza indagati o ipotesi di reato, in seguito all’esposto presentato dalla senatrice di Alleanza Verdi e Sinistra, Ilaria Cucchi e dai deputati Bonelli e Fratoianni. La Procura di Crotone, invece, prosegue l’inchiesta sui presunti ritardi delle autorità italiane nell’attivazione di soccorsi. Mentre i sopravvissuti aspettano di essere ascoltati in tribunale, i familiari delle vittime bloccano il governo chiedendo giustizia.

Cutro salme

Mattarella davanti alle salme di Cutro (Bologna Today)

Le salme – Su iniziativa di Piantedosi, le bare dovevano essere trasportate al cimitero musulmano di Bologna. Una decisione presa in base all’impossibilità di coprire le spese per il trasporto delle vittime nei rispettivi Paesi d’origine. La scelta era stata fatta dal governo senza avvertire i familiari, che, quando ne sono venuti a conoscenza, si sono uniti in un muro umano per bloccare la partenza dei carri funebri pronti a caricare le 65 salme rimaste (sette erano già partite con il nullaosta delle famiglie). Le proteste hanno scongiurato l’indesiderato trasferimento a Bologna. Come riportato da Il Sole 24 Ore, sarebbero partiti a tarda notte solo i sette feretri, dopo un lungo tira e molla. Per le altre salme, ferme al PalaMilone di Crotone, i familiari avrebbero chiesto uno stop per decidere se e dove rimpatriarle.