Oltre quaranta articoli per provare a cambiare il mondo del lavoro. Conto alla rovescia per il decreto legge, voluto dal governo Meloni, che sarà approvato in una delle prossime riunioni del Consiglio dei Ministri. Al suo interno, varie misure per dare un nuovo volto al settore lavorativo: incentivi alle aziende che assumono lavoratori under 30, nuove causali per il rinnovo dei contratti a termine, aumento dell’assegno per i figli. Ma, soprattutto, la riforma radicale del Reddito di cittadinanza, con la quale si punta alla riduzione delle domande e a un risparmio di circa tre miliardi di euro.

Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone (Ansa)

Gil e Gal – È fissata per il primo gennaio 2024 l’introduzione di due nuove misure: Gil, acronimo di Garanzia per l’inclusione lavorativa, che potrà essere chiesta dalle famiglie in condizione di povertà assoluta con almeno un minore o un anziano con età minima di 60 anni o un disabile; e Gal, Garanzia per l’attivazione lavorativa, rivolta a single e coppie adulte abili al lavoro, tra 18 e 59 anni, che non fanno parte di quei nuclei familiari che hanno diritto alla Gil. Il primo provvedimento, che conferma sostanzialmente il Reddito introdotto dal governo Conte 1 nel 2019, avrà un importo mensile di 500 euro, a cui può essere aggiunto un contributo fino a 280 euro per le spese di affitto e una durata di 18 mesi, rinnovabili per altri 12. Il secondo, invece, prevede un’indennità di 350 euro al mese per i single e di 525 per le coppie formate da due adulti occupabili e, una durata di 12 mesi non rinnovabile. Cambiano anche le soglie Isee: per ottenere la Gil si scende dai 9.360 euro attuali ai 7.200, mentre per la Gal l’Isee non deve superare i 6mila euro.

Bonus assunzioni – Le imprese che assumono giovani under 30 che non lavorano e non studiano (i cosiddetti Neet) avranno degli incentivi. Il Decreto Lavoro introduce uno sgravio del 60% della retribuzione mensile lorda applicabile sulle assunzioni, comprese tra il primo giugno e il 31 dicembre 2023, con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato. La misura ha la durata di un anno ed è compatibile con gli altri sgravi sulle assunzioni attualmente in vigore. L’eventuale somma di altre agevolazioni però, abbassa lo sgravio dal 60 al 20% della retribuzione. L’incentivo non vale per i rapporti di lavoro domestico.

Contratti a termine – Previste anche modifiche per superare il Decreto Dignità, introdotto nel 2018, a targa 5 Stelle. Con le nuove causali, più flessibili delle precedenti, si punta a estendere i contratti a termine da 12 a 24 mesi senza obbligo di stabilizzazione. Il vecchio decreto consentiva di stipulare contratti a termine senza causali per non più di 12 mesi e di rinnovarli di un altro anno soltanto in presenza di stringenti motivazioni. La riforma del governo Meloni introduce requisiti per allungare gli accordi lavorativi che fanno riferimento a «specifiche esigenze previste dai contratti collettivi», «specifiche esigenze di natura tecnica, organizzativa e produttiva» e «esigenze di sostituzione di altri lavoratori». Dunque, i contratti potranno essere prorogati più facilmente e potranno toccare i 36 mesi.

Assegno unico – Lo scopo del potenziamento dell’assegno unico universale è quello di sostenere le famiglie con figli minori orfani di un genitore. Il Decreto Lavoro assegnerà 30 euro in più al mese per quei minorenni che appartengono a famiglie in cui è presente un solo genitore lavoratore, causa decesso dell’altro. L’Isee del nucleo familiare non deve superare i 15mila euro. La maggiorazione dovrebbe coinvolgere circa 80mila minori.