«Ho litigato e poi ho sparato». Queste sono state le prime parole dette ai poliziotti da Christian Sodano ai poliziotti, il finanziere 26enne arrestato con l’accusa di aver ucciso a Cisterna di Latina la madre e la sorella della sua ex fidanzata Desyreé Amato, che è riuscita a salvarsi fuggendo dalla finestra. Dopo il duplice omicidio, il giovane è andato a casa di un suo zio a Latina, il quale l’avrebbe convinto a costituirsi.

La notte insieme – L’ipotesi su cui stanno lavorando glio inquirenti è che tra la motivazioni del  duplice omicidio ci sia il rifiuto da parte dell’uomo di accettare la fine della relazione Le versioni dei due giovani sono però discordanti: se per la ragazza il rapporto era finito, per Sodano invece la situazione era ancora in sospeso e la fidanzata doveva ancora dirgli se voleva andare a vivere con lui. La notte prima della strage il finanziere aveva dormito nella casa di Desireé. Secondo l’avvocato Lucio Teson, difensore del finanziere, era stata proprio Amato a insistere affinché si fermasse da lai. Dopo aver cenato insieme, i due giovani avevano dormito fino all’ora di pranzo di martedì. Una volta svegli, gli ex fidanzati avevano iniziato a discutere perché «lei non gli dava la risposta che attendeva» sulla convivenza, ha affermato l’avvocato.

Urla e spari – Secondo i dettagli descritti da Sodano durante l’interrogatorio, la lite è degenerata in poco tempo: il finanziere è uscito, ha preso la pistola d’ordinanza che teneva in macchina ed è tornato nell’appartamento con l’intenzione di uccidersi davanti a Desyreé. A quel punto, ha continuato a spiegare Teson, Amato fugge urlando. La madre della ragazza, la 46enne Nicoletta Zomparelli, e la sorella di 19 anni, Renée Amato, allarmate dalle urla, entrano nella stanza. Alla vista della pistola anche loro cominciano a urlare ed è proprio in quel momento che Sodano apre il fuoco contro tutte e due. Poi, rha raccontato ancora, era andato a cercare Amato, non l’aveva trovata e, tornando in casa, aveva notato che la sorella Renée era ancora viva: «Le ho sparato altri due colpi per non farla soffrire», ha detto il finanziere al suo avvocato.

Fuga dalla finestra – «Aiuto, mi insegue!». Queste le parole sentite dal benzinaio Ivan Esposito intorno alle 18 di martedì. Esposito vede arrivare verso la sua pompa di benzina una giovane donna, disperata, in pigiama e sporca di fango. Si tratta di Amato, la quale era appena scappata dalla finestra di casa sua e aveva attraversato i campi per allontanarsi il più possibile dalla scena del delitto. Amato è scappata due volte dalla furia del suo ex fidanzato: prima in bagno e poi in camera sua. A quel punto ha deciso di uscire di casa passando dalla finestra e, dopo essersi nascosta dietro una legnaia, inizia a scappare nei campi in cerca di aiuto.

«Serve l’educazione» – Il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca ha parlato del duplice omicidio di Cisterna di Latina:a margine di un evento pubblioco «La sfida più grande è quella dell’educazione, cioè lavorare all’interno delle scuole. Finalmente assistiamo a una crescita sociale del ruolo della donna e probabilmente anche tutto questo manda in crisi quei maschi che non sono culturalmente e socialmente attrezzati per affrontare questa realtà che deve crescere, che deve aumentare». Anche il senatore di Fratelli d’Italia Nicola Candrini ha ribadito che «non è più accettabile che le donne debbano avere paura di lasciare alla fine di una relazione. Bisogna che siano gli uomini a cambiare e per farlo è necessario educare anche alla fine di una storia, dare gli strumenti per affrontare un abbandono, nelle scuole in particolar modo e fin da bambini e adolescenti».