Una comunista contro un nostalgico del regime militare. In Cile la storia è ancora viva dopo che al primo turno delle presidenziali sono passati la candidata del Partito comunista Jeannette Jara, con il 26,85% dei voti, e José Kast, dell’ultraconservatore Partito Repubblicano, che ha ottenuto il 23,92%.

Il Paese di Allende e Pinochet – Jara ha ricevuto la maggior parte dei consensi nell’area metropolitana della capitale, Santiago, ma nonostante la prima posizione il risultato è stato in parte una delusione: i sondaggi la davano sopra il 30%. Se la candidata progressista, sostenuta dalla coalizione Unidad por Chile, si ispira idealmente all’Unidad Popular del presidente Salvador Allende, che ha governato il Paese dal 1970 al ’73, il secondo classificato Josef Kast si rifà invece al generale che fece uccidere Allende e instaurò una dittatura militare durata sedici anni, Augusto Pinochet. Kast ha più volte esibito posizioni nostalgiche del regime autoritario del generale, tanto che nelle scorse elezioni presidenziali del 2021 aveva affermato che: «Se oggi Pinochet fosse vivo, voterebbe per me». Il candidato di destra si è affermato soprattutto nelle aree meridionali del Paese e si è subito dimostrato fiducioso per il ballottaggio di dicembre. «Sono sicuro che lavorando insieme con tutte le correnti della destra e del centrodestra potremo recuperare e ricostruire la nostra patria», è stato il suo commento. Dal presidente della Repubblica uscente Gabriel Boric invece è arrivato l’auspicio di una competizione serena: «Mi congratulo con Jeannette Jara e con José Antonio Kast. Sono fiducioso che il dialogo il rispetto e l’amore per il Cile prevarranno di fronte a qualsiasi differenza. È stata una giornata democratica esemplare».

Il secondo turno – Gli analisti danno quasi per certo che il 14 dicembre, quando i cileni andranno nuovamente alle urne per il secondo turno, sarà Kast ad avere la meglio se, come probabile e già annunciato da due dei candidati sconfitti, le destre e i populisti convergeranno sul candidato conservatore. La candidata del partito di destra Unione Democratica Indipendente, Evelyn Matthei, e il candidato nazionalista Johannes Kaiser, che insieme hanno raccolto circa il 26% delle preferenze, hanno infatti annunciato il loro sostegno a Kast subito dopo aver ammesso la sconfitta. La sorpresa è stata Franco Parisi che si è posizionato terzo con il 19,7% dei voti. L’ingegnere alla guida del Partido de la Gende, definito anche l'”economista del popolo“, non si è ancora sbilanciato sul suo endorsement, ma Kast potrebbe vincere anche senza di lui.