Dopo l’attentato rivendicato dall’Isis che a Mosca ha causato 137 morti, si alza anche in Italia «il monitoraggio contro i rischi» di terrorismo. Lo ha spiegato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, a termine del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica riunito per mettere a punto ulteriori misure di sicurezza, già alte dopo l’attacco di Hamas a Israele del 7 ottobre scorso. Alla riunione questa mattina al Viminale hanno partecipato, oltre al sottosegretario Molteni, i vertici delle forze di polizia e di intelligence. L’allerta  sale in tutta Europa, con la Francia che ha elevato il piano anti-attentati al massimo livello e dove il presidente Emmanuel Macron ha fatto sapere che negli ultimi mesi lo Stato islamico «aveva effettuato diversi tentativi» sul suolo francese.

L’allerta –  Piantedosi ha sottolineato che durante l’incontro «è stata effettuata un’attenta analisi dell’attentato terroristico a Mosca, anche ai fini di un aggiornamento delle misure di prevenzione antiterrorismo già disposte» e ha specificato come massima attenzione verrà riservata «ai luoghi di maggiore aggregazione e transito di persone». Massima allerta ma nessun allarmismo, spiegano fonti del Viminale, che sottolineano come il livello di attenzione si era già innalzato fin dallo scoppio della guerra tra Israele e Hamas, con le sue possibili ricadute sul territorio europeo. Oltre al rafforzamento di tutti i dispositivi di osservazione e controllo, in particolare su sedi diplomatiche israeliane e luoghi di preghiera, alle Prefetture era stato chiesto di aggiornare i target degli obiettivi sensibili, che sono oltre 28mila su tutto il territorio nazionale, di cui 250 legati a Israele, dove l’attenzione è più alta.

Lupi solitari – «L’Italia ha sempre mantenuto costante l’attenzione verso la minaccia terroristica, su più fronti» – ha spiegato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano – «così come periodicamente a distanza ravvicinata, da 15 anni, si riunisce il comitato che raccoglie i vertici delle forze di polizia e di intelligence e punta a fare la prima cosa principale forse mancata anche a Mosca, cioè mandare in circolo le informazioni». Mantovano, con cautela, circoscrive il pericolo: nel nostro Paese «la minaccia non è tanto quella di gruppi organizzati» ma viene dai lupi solitari, e «il fronte più preoccupante è il reclutamento online». Della stessa linea è il ministro degli Esteri Antonio Tajani: «La nostra intelligence e le forze dell’ordine sono sempre al lavoro con attività di protezione». Complessivamente, dal 2023 sono state arrestate 26 persone con l’accusa di terrorismo internazionale e, nello stesso periodo, sono stati espulsi 95 soggetti ritenuti pericolosi, 47 dei quali dal 7 ottobre scorso. Il 12 marzo scorso, a L’Aquila, sono stati arrestati tre palestinesi, accusati di preparare un attentato in Cisgiordania.

Lo scenario europeo – Non solo in Italia: l’allerta terrorismo sale in tutta Europa. In Francia l’emergenza attentati è stata innalzata al massimo livello, come annunciato dal primo ministro Gabriel Attal. Il presidente Emmanuel Macron ha fatto sapere che la branca del gruppo jihadista dello Stato islamico «aveva effettuato diversi tentativi» sul «suolo» francese negli ultimi messi. Attal ha spiegato che, «considerata la rivendicazione di responsabilità da parte dello Stato islamico per l’attacco e le minacce che gravano sul nostro Paese, abbiamo deciso di elevare Vigipirate al suo livello più alto: emergenza attentati». A gennaio il piano Vigipirate era stato declassato al livello 2 (“sicurezza rafforzata per rischio di attentato”.) A luglio Parigi ospiterà le Olimpiadi. La strage di Mosca ha suscitato preoccupazione anche in Germania: la ministra degli Interni, Nancy Faeser, ha dichiarato che l’Isis-K rappresenta «la più grande minaccia islamica» nel Paese che in estate ospiterà i campionati europei di calcio.