Le metropolitane erano piene di gente e la fermata Bundestag è rimasta chiuso per il troppo afflusso. Il 21 gennaio Berlino si è fermata, 350 mila persone sono scese nelle strade, tra i palazzi del Parlamento e della Cancelleria Federale, per protestare con cartelli e striscioni contro Afd (Alternativa per la Germania), il partito di estrema destra retto da Alice Weidel. Ma non solo nella capitale: i tedeschi hanno manifestato in tutto il Paese (secondo alcune stime un milione e mezzo di persone). Motivo? Un’inchiesta di Correctiv, un collettivo di giornalisti investigativi, ha svelato che alcuni membri di Afd, in un incontro tenuto a novembre a Potsdam, hanno incontrato il Partito Estremista Identitario per discutere di un piano di espulsione di massa degli immigrati presenti nel Paese.

La piazza – Erano in 80mila ad Amburgo e in 100mila a Monaco, dove per motivi di ordine pubblico la manifestazione è stata interrotta. Folle oceaniche anche a Brema, Halle, Karlsruhe, Stoccarda, Colonia e tante altre città della Germania. Cittadini tedeschi di ogni estrazione ed età hanno hanno protestato al grido di «Fuori i nazisti» e «Insieme contro l’estrema destra». In piazza, oltre alla leader dei Fridays For Future tedeschi Luisa Neubauer, c’era anche il governatore della Bundesbank Joachim Nagel, che si è detto «contento» del «segnale forte per la democrazia». Per il presidente della Repubblica Frank Walter Steinmeier «queste persone danno coraggio a tutti noi» e «difendono la nostra Repubblica e la nostra Costituzione dai suoi nemici».

La politica – Secondo alcuni sondaggi, Afd è il secondo partito nel Paese con il 22% dei consensi, dietro ai Cristiano-democratici (29%). I tre partiti del governo, socialisti, verdi e liberali, riuniti nella coalizione “semaforo“, sono staccati. Il cancelliere Olaf Scholz, ai minimi storici di gradimento, ha parlato di «attacco alla democrazia» da parte dei partiti neo-nazisti. Per Stephan-Andreas Casdorff, del quotidiano Tagesspiegel, «Afd, da un lato, tiene insieme la maggioranza per paura di nuove elezioni e dall’altro, la coalizione di governo non fa che aumentare i consensi del partito di destra». In autunno andranno al voto proprio i tre lander ex DDR in cui Afd è più forte, dove supera il 30%: Turingia, Brandeburgo e Sassonia.

L’appello di condanna del piano di deportazione del cancelliere Olaf Scholz su X (ex Twitter).

Il piano – Il 25 novembre, vicino a Potsdam, si era tenuto un vertice tra imprenditori, membri di Afd e Martin Sellner, esponente della Nuova Destra e del Movimento Identitario, che aveva esposto un piano di “remigrazione” di richiedenti asilo, immigrati con permesso di soggiorno e «cittadini non assimilati». Un progetto di espulsione di 2 milioni di persone. Il 10 gennaio Correctiv aveva svelato la notizia, scatenando un’ondata di indignazione nel Paese. Il partito di Weidel ha preso le distanze da quell’evento ma l’esponente di Afd Thorstein Weiss aveva parlato di «ripulire le strade del Paese» per «una Germania che deve tornare a essere più tedesca».