Morire per un divertimento. È successo negli Stati Uniti: dove una giostra di una fiera dell’Ohio non è riuscita frenare la sua corsa causando la morte di un 18enne. Era accaduto anche due settimane fa, a San Benedetto del Tronto (AP), quando Francesca Galazzo (27 anni) è precipitata da un’altezza di circa 20 metri dopo essere salita su un’altra giostra.
Tornano così i dubbi sulla sicurezza delle attrazioni dei parchi divertimento, in particolare di quelle più estreme. Perplessità che nascono dal fatto che quella stessa capsula volante che ha sbalzato Francesca, aveva causato anche un’altra vittima: Laura Cristofoletto che a Treviso, nel 2010, era stata colpita da un infarto durante uno di quei voli da brivido.

I dati: il rischio è minimo. Nel 2005 la Commissione Europea aveva realizzato uno studio che analizzava le condizioni di sicurezza di 15 Stati, delineando una situazione preoccupante: nei circa 300 parchi esistenti che accoglievano più di 300 milioni di bambini e ragazzi all’anno, erano stati contati più di 19mila infortuni nell’arco di un anno. In più della metà di questi incidenti erano coinvolti ragazzini al di sotto dei 15 anni. E proprio per questo motivo nel 2007 l’Italia aveva disposto normative più severe in fatto di autorizzazioni e manutenzione delle attrazioni.


In realtà, secondo le statitiche attuali, realizzata dalla Laapa, l’assocazione mondiale dei parchi divertimento, si può star tranquilli: il rischio di subire un infortunio su una delle giostre dei principali parchi europei come Disneyworld Paris o Gardaland è: “dalle 10 alle 100 volte più basso rispetto alle comuni attività sportive”. Sempre la Laapa aveva realizzato un’altra analisi nel 2015, stavolta negli Usa: nei 400 giochi permanenti, la possibilità di ferirsi gravemente è di 1 su 16 milioni.

Per essere in regola. Non è poi tanto diversa la situazione dei parchi “itineranti” che si possono trovare nelle fiere di paese e per tutte quelle giostre che disinstallano e reinstallano la stessa attrazione anche trenta volta in un anno. Anche qui valgono le stesse regole. Per poter far salire i clienti, i responsabili di queste attrazioni devono essere in possesso: del regolare libretto di attività, manuale di manutenzione e codice identificativo con il collaudo annuale obbligatorio. Inoltre, ogni anno bisogna ricevere la licenza dalla Prefettura o dal Comune che ospita l’attrazione.