Una strage contro la comunità immigrata: nove morti in locali etnici. Ancora una notte di terrore in Germania, ancora l’ombra dell’estrema destra fa tremare la Bundesrepublik. Ad Hanau, in Hessen, attorno alle 22 di mercoledì 19 febbraio sono state segnalate due sparatorie in Shisha bar, locali per fumare narghilè frequentati dalla comunità turca e curda. Si tratta del Midnight ad Heumarkt, in centro storico, e del Arena bar&cafè nel quartiere Kesselstadt. Nella notte la polizia del Hessen sudorientale ha annunciato su Twitter di aver ritrovato il corpo senza vita del presunto killer nella sua casa, insieme alla madre anche lei deceduta. Identificato come Tobias R., 43 anni, il sospetto stragista è uomo di etnia tedesca che, in uno scritto rinvenuto in casa sua, avrebbe affermato che alcuni popoli andrebbero espulsi dalla Germania o «annientati». Il totale delle vittime, compreso il presunto attentatore e sua madre, è di 11. Peter Beuth, ministro dell’Interno dell’Hessen, ha confermato la matrice xenofoba e ha condannato «questo massacro che attenta alla pace e alla libertà della nostra società».
? #Update nach #Schießerei in #Hanau ?
Mutmaßlicher Täter wurde leblos an seiner Wohnanschrift in #Hanau aufgefunden. Zudem entdeckten Spezialkräfte der Polizei dort eine weitere Leiche.
Die Ermittlungen dauern an.
Aktuell gibt es keine Hinweise auf weitere Täter.
— Polizei Südosthessen (@Polizei_soh) February 20, 2020
«Il probabile autore è stato trovato senza vita nella sua casa di Hanau. Le forze speciali di intervento della polizia hanno anche scoperto un altro corpo nello stesso luogo. L’inchiesta è in corso. Attualmente non ci sono indicazioni che ci sono altri autori»
AfD: «Sotto shock» – Robert Lambrou, leader regionale del partito di ultradestra Alternative für Deutschland, ha definito il partito «sotto shock per questo crimine terribile». Alla richiesta di un commento sugli atteggiamenti xenofobi ed estremisti in aumento in Germania e sulle eventuali responsabilità dell’estrema destra, ha risposto: «Ne possiamo parlare nei prossimi giorni, ma per me adesso è troppo presto. Devo ancora elaborare l’accaduto». AfD è criticata da molti per le sue posizioni vicine alla destra più estrema. Due settimane fa il governatore liberale della Turingia si è dimesso per le polemiche dopo aver avuto il loro sostegno. La sezione della Turingia di AfD è oltretutto nota per essere una delle più estremiste: Björn Höcke, candidato governatore del partito, si è recato più volte alle manifestazioni di Pegida, un gruppo famoso per le sue posizioni xenofobe e antisemitimiche. Höcke è poi noto per utilizzare un linguaggio che ricorda il regime e ha definito il monumento berlinese per le vittime della Shoah come “memoriale della vergogna”. La sua corrente nel partito viene tenuta sotto osservazione dal Bundesamt für Verfassungsschutz, in sostanza la Digos tedesca. Accuse simili sono state mosse al capogruppo al Bundestag Alexander Gauland, che ha parlato del nazismo come «una cacchetta di uccello (sic!) in 1000 anni di gloriosa storia tedesca», minimizzandolo fortemente e secondo i critici facendo anche un riferimento al “Reich millenario”.
Terrorismo xenofobo in ascesa – Mai sparito completamente dalla Germania, da ricordare la bomba all’Oktoberfest del 1980 che fece 12 morti e 213 feriti, il terrorismo di estrema destra sta intensificando le sue attività in tutto il Paese. Il primo attentato del nuovo millennio è stato nel 2004, quando una bomba riempita di chiodi esplose a Colonia in una zona ricca di negozi stranieri; l’atto è stato rivendicato nel 2011 dal gruppo neonazista Nationalsozialistischer Untergrund. La prima strage con vittime è del 2016: una sparatoria in un centro commerciale a Monaco a Baviera fece 9 vittime. Il responsabile fu Ali David Sonboly, tedesco di origini iraniane con problemi psichici. Pur non essendo mai emersi collegamenti diretti con l’estrema destra, il giovane era affascinato da quelle posizioni politiche. Il giorno scelto per l’attacco fu il 22 luglio, quinto anniversario della strage norvegese di Utoya ad opera di Anders Breivik, e durante la sparatoria Sonboly gridava «Ich bin Deutscher (io sono tedesco)» e «Ich bin hier geboren (io sono nato qui)». Sicuramente legati ai movimenti neonazisti sono gli assassinii di tedeschi di origine turca da parte del gruppo Nationalsozialistischer Untergrund, 10 morti tra il 2005 e il 2007, così come l’omicidio politico di Walter Lübcke nel giugno 2019, assassinato in casa sua da Stephe Ernst, neonazista appartenente al gruppo armato Combat 18 e al partito neonazista Nationaldemokratische Partei Deutschlands. A ottobre 2019 l’ultimo attacco prima di Hanau: un uomo armato di fucile e bombe cercò di entrare in una sinagoga nella città di Halle in Sassonia, piena di fedeli per le celebrazioni dello Yom Kippur. Fallendo nel tentativo, uccise 2 persone durante la fuga, prima di essere catturato.