Khalid Masood. È questo il nome dell’autore dell’attentato terroristico che nel pomeriggio del 22 Marzo ha causato la morte di quattro persone e decine di feriti. L’uomo, che è stato ucciso dalla polizia in uno scontro a fuoco, aveva origini pakistane ma era un cittadino britannico. Nato a Kent nella notte di Natale nel 1964, Masood lavorava come insegnante di inglese e si era recentemente trasferito nel West Midlands dove viveva con la moglie e i tre figli. Secondo quanto riferito dalla Metropolitan Police, la prima a rivelare l’identità del killer, Masood era noto alle forze di polizia. Dopo una prima condanna nel 1983, era stato processato altre volte per possesso di armi e oltraggio a pubblico ufficiale. L’ultima nel 2003.

Isis– Le autorità britanniche parlano di un attentato di matrice islamica ma non sono ancora riuscite a capire se Masood avesse legami con il terrorismo. L’Isis ha infatti rivendicato l’azione terroristica su Amaq, il suo canale di propaganda, e ha definito l’uomo un soldato della jihad. Simpatizzanti di ogni dove hanno festeggiato la notizia dell’impresa online. Mancano tuttavia conferme ufficiali.

Il discorso di Theresa May -La premier Theresa May ha riferito questa mattina in Parlamento che Masood era già noto al MI5. I servizi di sicurezza britannici lo avevano infatti indagato anni fa in relazione ad un’inchiesta sull’estremismo violento anni fa ma non erano andati oltre perché pensavano si trattasse di una “figura marginale”. L’uomo non risultava comunque al centro di nessuna recente indagine degli 007. La premier si è poi detta nauseata per quello che ha definito «un attacco alla libertà delle persone in tutto il mondo» e ha invitato i suoi connazionali a non cedere di fronte alla paura. Ha inoltre dichiarato che nelle strade verrà aumentata la presenza della polizia a solo scopo preventivo: non c’è nulla da temere perché l’intelligence funziona e nel recente passato ha sventato 13 attacchi terroristici. Anche il leader dei laburisti Jeremy Corbyn ha elogiato il lavoro delle forze di sicurezza che «vanno incontro al pericolo quando noi fuggiamo da esso».

La bufera – Gli interventi di May e Corbyn non sono bastati a fermare le polemiche che tuttora infervorano sugli 007. Il giorno prima dell’attentato un utente anonimo aveva pubblicato sul forum 4Chan un messaggio cifrato con una foto raffigurante due pistole e le coordinate del luogo da colpire. Coordinate che corrispondevano proprio a quelle di Westminster e avrebbero dovuto mettere in allerta l’intelligence che negli ultimi giorni aveva riferito un’intensificazione delle attività jihadiste. Proprio a seguito di questi allarmi erano aumentate le esercitazioni antiterrorismo ed era stato innalzato il livello di allerta che oggi è severe ma non massima. Secondo il capo dell’antiterrorismo Mark Rowley, per ora non risultano altre minacce.

Operazioni della polizia – Si sono estese al Galles e alla città di Brighton le operazioni antiterrorismo che ieri hanno portato a otto arresti. Secondo la polizia di West Midlands, che ha effettuato i fermi a Birmingham nella notte tra il 22 e il 23 Marzo, le persone fermate non avrebbero avuto un ruolo diretto nell’attacco che è stato opera esclusiva di Masood. Potrebbero tuttavia appartenere ad un’organizzazione estremista, la stessa dell’attentatore, che aveva la sua sede proprio a Birmingham. Secondo un’ultima ricostruzione sarebbe proprio nella cittadina, la seconda nel Regno Unito per numero di jihadisti, che Masood avrebbe preso l’auto. La concessionaria Enterprise Holdings ha infatti dichiarato al Guardian che la macchina utilizzata dall’attentatore apparteneva a loro. A dimostrarlo, la targa che uno dei loro dipendenti ha riconosciuto in una foto diffusa online.