Bistecche stampate in 3D, burger vegetali, leghemoglobina. Il futuro dell’alimentazione passa anche da qui. Carne alternativa, sostenibile. e soprattutto non animale: “Carne oltre la carne”, appunto. È questo l’articolo che si è aggiudicato il premio promosso dalla Compagnia Generale Ristorazione (Cigierre). Il lavoro, a firma di Marco Bottiglieri, Giacomo Cadeddu, Marco Capponi, Andrea Ciociola e Marco Vassallo (praticanti giornalisti della scuolaTobagi di Milano), indaga i possibili sviluppi della gastronomia, esplorando le tecnologie che permettono di creare nuovi hamburger simili in tutto e per tutto a quelli classici.

 

Le motivazioni – «Un tema complesso sul piano scientifico, affrontato senza scadere in semplificazioni superficiali», spiega Marco Di Giusto, amministratore delegato Cigierre, che ha consegnato il premio. «L’argomento non è stato ancora recepito dal grande pubblico e gli autori sono riusciti a trattarlo con semplicità e chiarezza, rendendolo comprensibile, con un evidente lavoro di ricerca». Un apprezzamento anche dagli altri membri della giuria, composta da professionisti appartenenti a più settori: giornalisti, chef, manager. Gabriele Principato, firma dell’inserto Cook del Corriere della Sera, ha tenuto a precisare che «giornalisticamente sono riusciti a evitare il rischio ‘strano ma vero’, un’operazione molto difficile». Lo chef stellato Giancarlo Perbellini ha invece sottolineato la ricchezza dell’argomento trattato: «Frase dopo, frase, il testo permette di scoprire qualcosa di nuovo, di sconosciuto».

I cinque vincitori del premio Cigierre: da sinistra a destra, Marco Capponi, Andrea Ciociola, Marco Vassallo, Marco Bottiglieri, Giacomo Cadeddu

«Una scoperta anche per noi» – Soddisfazione per i cinque studenti della scuola  di giornalismo Walter Tobagi, che vincono un premio da 10mila euro totali. «Non è stato facile affrontare un tema scientifico come questo, il problema principale era proprio  rendere fruibile una complessità scientifica del genere», spiega Marco Vassallo, referente del gruppo. «Siamo contenti di esserci riusciti. Anche per noi questa è stata una scoperta». Un’indagine che dà voce ai pionieri della non-carne, mettendo in luce gli spiragli di mercato, ma senza perdere di vista tutti gli altri aspetti, come i rischi (ancora non accertati) per la salute. C’è l’hamburger di Beyond Meat, che attira investimenti milionari negli Stati Uniti – fra questi Bill Gates e Leonardo Di Caprio – ma c’è anche il bioingegnere italiano Giuseppe Scionti, che a Barcellona prova a creare bistecche con la stampante 3D. Che siano progetti ancora chiusi in laboratorio o prodotti già presenti sugli scaffali dei supermercati, la carne senza carne potrebbe un domani diventare un modo per rispettare il pianeta senza rinunciare alle nostre abitudini alimentari. Tutto, però, è partito da un piatto: il Beyond Burger a 13,90 euro assaggiato a Bologna un giorno di fine agosto. La scintilla che ha dato il via a un progetto che guarda alla tavola di domani. Sembra lontana, ma sta arrivando.