Le truppe russe sono penetrate nella regione di Kiev. Lo riporta l’Ansa citando come fonte l’annuncio di soldati ucraini che presidiano la frontiera. La speranza che non si arrivasse a un conflitto è stata disattesa la mattina del 24 febbraio durante le prime luci dell’alba: da Mosca, poco prima delle 4 (ora italiana), il presidente Vladimir Putin ha annunciato l’invasione in un discorso alla nazione. Alle 4.20 sono arrivate le prime esplosioni e, da quel momento in poi, l’escalation è stata rapida.  Coinvolte Odessa, Kharkiv, Mariupol, Leopoli e la capitale Kiev, dove i russi avrebbero tentato di prendere il controllo dell’aeroporto. Non soltanto il Donbass, ma un attacco su larga scala che sembra già essere arrivato alle porte della capitale. Secondo il Guardian, sembra che la Russia abbia colpito anche aeroporti a Kherson e fino a Ivano-Frankivsk, che è più vicino al confine con la Polonia. Da questa mattina le sirene antiaree suonano nella capitale. Le persone stanno lasciando la città, colonne di macchine si dirigono fuori Kiev. Secondo quanto riporta l’Ansa, molti cittadini hanno trovato riparo nelle stazioni metro della capitale. Alle 11, ora italiana, sarebbe stato colpito un edificio dell’intelligence ucraina a Kiev.

Alle 5.15 il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, tramite un tweet aveva annunciato la chiusura dello spazio areo ucraino chiedendo la costituzione di una coalizione anti-Putin mentre, secondo quanto riportato da Bloomberg, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky avrebbe riportato attacchi della Russia alle infrastrutture militari. L’operazione russa in corso in diverse città dell’Ucraina mira a «distruggere lo Stato ucraino, impadronirsi del suo territorio con la forza e stabilire un’occupazione»: lo ha denunciato in un comunicato il ministero degli Affari esteri ucraino. Secondo quanto riportato da France-Presse, ci sarebbero 40 soldati ucraini e 10 civili morti negli attacchi.

L’esercito ucraino, riporta Reuters, ha affermato di aver distrutto quattro carri armati russi su una strada vicino a Kharkiv, di aver ucciso 50 soldati vicino a una città nella regione di Luhansk e di aver abbattuto sei aerei da guerra russi a est. Kuleba, molto attivo su Twitter, ha dichiarato che non si tratta solo di un attacco nell’est dell’Ucraina, ma un attacco multiplo. «Le difese ucraine non sono collassate. Gli ucraini hanno preso le armi per combattere».

Da parte russa, il ministero della Difesa ha annunciato di aver annientato le difese aree ucraine, secondo quanto riportato dalla Tass. Lo stesso ministero, secondo Interfax, ha parlato di «vittime civili nel Donbass a causa degli attacchi dell’esercito ucraino». La Russia, che controlla lo stretto che porta al mare dove l’Ucraina possiede diversi porti, ha annunciato la chiusura di tutte le spedizioni nel Mar d’Azov. In precedenza, i media ucraini avevano riferito che i centri di comando militare a Kiev e Kharkiv nel nord-est erano stati colpiti da missili, mentre le truppe russe erano sbarcate nelle città portuali meridionali di Mariupol e Odessa: vicino quest’ultima, riporta l’AFP, sarebbero state uccise 18 persone. Si tratterebbe di un raid aereo russo su una base militare nei pressi di Odessa, riferisce l’Ansa citando una nota dell’amministrazione regionale. Tra le diciotto vittime ci sarebbero anche 10 donne. «In questo momento, stiamo ancora scavando tra le macerie», aggiunge la
nota.

La geografia del conflitto – Giovedì mattina presto sono state segnalate esplosioni in tutta l’Ucraina, quando la Russia ha lanciato attacchi alle principali città e aeroporti e le truppe si sono spostate oltre il confine. Secondo i funzionari ucraini, la Russia ha lanciato missili balistici e da crociera contro aeroporti e quartier generali militari vicino a Kiev, la capitale del Paese. Nell’Ucraina orientale, i missili russi hanno colpito obiettivi a Kharkiv e Dnipro, secondo funzionari ucraini, e sono stati segnalati forti boom a Kramatorsk. I servizi di emergenza statali ucraini hanno affermato che sono stati lanciati attacchi contro 10 regioni ucraine, principalmente nell’est e nel sud del Paese. A est, i separatisti sostenuti dalla Russia hanno combattuto le truppe ucraine lungo la linea del fronte che dal 2014 divide i ribelli e le forze ucraine. Il filmato catturato dalle telecamere di sicurezza a un valico di frontiera giovedì mattina mostrava veicoli militari russi che entravano dalla Crimea.