L’esercito russo avanza nel sud-est, gran parte dell’Ucraina è al buio per i bombardamenti sul sistema energetico e su Kiev scoppia uno scandalo istituzionale di dimensioni senza precedenti. Mazzette e affari illegali per centinaia di milioni di euro. Le accuse coinvolgono ministri vicini al presidente Volodymyr Zelensky e alti ufficiali delle agenzie governative del settore energetico. Un terremoto che scuote il governo ucraino e che ha già portato alle dimissioni della ministra dell’Energia, Svitlana Hrynchuk e del ministro della Giustizia, German Galushchenko, fino a luglio all’Energia.
Gli imputati – Gli otto dirigenti coinvolti (di cui cinque arrestati) sono accusati di corruzione, abuso d’ufficio e arricchimenti illeciti. Tra di essi l’ex vice-premier Olekiy Chernyshov e l’ex ministro della Difesa Rustem Umerov, già segretario del Consiglio per la Difesa e la Sicurezza nazionale. Le indagini, di cui ora il presidente ucraino chiede approfondimenti, sono condotte dal National Anti-Corruption Bureau (Nabu) e dallo Specialized Anti-Corruption Prosecutor’s Office (Sapo), quegli stessi organismi investigativi che proprio Zelensky aveva cercato di far chiudere a luglio, «ispirato» – così scrive il Kyiv Independent -, da Timur Mindich. È il suo il nome che fa più rumore.
Il «re Mida» – Timur Mindich, imprenditore e affarista 46enne, è quasi una figura paterna per il presidente ucraino, il suo più «stretto alleato» e il principale finanziatore della campagna elettorale del 2019. Non da ultimo è l’attuale comproprietario di Kvartal 95, casa di produzione degli show del fu comico Zelensky. È a lui – che rende oro ciò che tocca – che fa capo l’«operazione Mida». Si tratta di un sistema di nomi in codice e tangenti per 85 milioni di euro, il 10-15 per cento delle entrante delle compagnie fornitrici di Energoatom, il gestore delle centrali atomiche ucraino dal fatturato di 4,7 miliardi l’anno. Nella sua casa, frequentata anche di recente dal presidente Zelensky, si trovano water e bidet di oro massiccio, mobili straripanti di sacchetti di banconote da 200 euro ma nessuna sua traccia. Si dice sia in Israele, fuggito grazie a una soffiata.
Le indagini – Per la Sapo, Mindich «controllava l’accumulo, la distribuzione e il riciclaggio di soldi ottenuti illecitamente nel settore energetico», usando le «relazioni amichevoli» con il suo amico potente. A lui sembrano ricondursi nomine politiche degli ultimi governi come quella dell’ex ministro della Giustizia German Galushchenko e dell’ex vicepremier Oleksiy Chernyshov, silurato a giugno sempre per corruzione. Ma le dimensioni dello scandalo sono tali che lo stesso Zelensky non ha potuto che abbandonare la linea difensiva nei confronti dei suoi collaboratori. «Stiamo attraversando blackout, raid russi, perdite. È assolutamente anomalo che ci siano ancora intrighi nel settore energetico», ha dichiarato annunciando sanzioni personali per gli imputati.
Il campo – Intanto le infrastrutture energetiche sono tra i luoghi più colpiti dalla guerra. In un solo giorno della scorsa settimana, la Russia ha lanciato più di 40 missili balistici e da crociera e quasi 500 droni contro le infrastrutture energetiche ucraine. Due grandi centrali elettriche sono state distrutte. A Pokrvosk la pressione delle unità russe è in aumento e lo stesso Zelensky, intervistato da Bloomberg, ha definito la situazione «molto difficile».




