I sudditi britannici lasciano fiori e messaggi di condoglianze davanti ai cancelli di Buckingham Palace (Ansa)

È morto il principe Filippo di Edimburgo, il marito di Elisabetta II, regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord. Ad annunciarlo è stata la stessa sovrana in una nota diffusa da Buckingham Palace, la residenza ufficiale della Corona. La sovrana britannica esprime «profonda tristezza» per la perdita «dell’amato marito» con cui a novembre aveva celebrato settantatré anni di matrimonio. Il Duca di Edimburgo era entrato in ospedale il 16 febbraio scorso a causa di una non meglio precisata infezione. La situazione era presto precipitata, rendendo necessario il trasferimento al St. Bartholomew’s Hospital di Londra per un intervento al cuore, dopo il quale sembrava essersi stabilizzato. Dimesso il 16 marzo scorso, ha passato gli ultimi giorni al castello di Windsor. Forth bridge, il ponte più famoso della Scozia, è il nome del rigido protocollo previsto per i funerali del principe consorte: come da volontà del più longevo membro della famiglia reale, la cerimonia si terrà in forma privata. Verrà poi sepolto ai Frogmore Gardens, dove la coppia reale passeggiava spesso in compagnia dei loro cani corgi.

 

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Origini e gioventù – Il principe Filippo nasce sull’isola di Corfù il 10 giugno 1921. I genitori, il principe Andrea di Grecia e la principessa tedesca Alice Battenberg, lasciano il Paese nel 1922 al termine del conflitto perso contro la Turchia. Dopo aver vissuto a Parigi, nel 1928 parte alla volta del Regno Unito per frequentare la “Cheam School” nella contea dell’Hempshire. Nel 1939 entra in accademia per diventare ufficiaie della Royal Navy, in cui si diploma l’anno successivo distinguendosi come allievo più brillante del corso, diventando così il più giovane primo tenente nella storia della Marina britannica.

Il matrimonio – Il primo incontro con Elisabetta II d’Inghilterra risale al 1939 durante una visita di re Giorgio VI al Dartmouth Royal Naval College. È stato un colpo di fulmine in piena regola: la futura sovrana ha appena 13 anni e confida a chi le è vicino che Filippo «sembra un dio vichingo». Durante la guerra i due si scambiano lettere appassionate e, nonostante le iniziali reticenze di re Giorgio VI, il fidanzamento viene ufficializzato nel luglio 1947. Si sposano l’11 novembre dello stesso anno, dando inizio all’unione più lunga e solida che la monarchia inglese abbia mai visto.

La coppia reale all’annuale gara ippica di Ascot (Ansa)

Principe consorte – Che il ruolo di principe consorte sia sempre andato stretto a Filippo è ben noto anche oltre i confini del regno britannico. Nel 1953, poco dopo essere stato nominato ammiraglio, per aiutare Elisabetta II nell’adempimento dei suoi obblighi di sovrana rinuncia alla carriera in Marina Militare. Nel 1992, quando un giornalista gli chiede un bilancio della sua vita, esterna il suo rammarico: «Avrei preferito rimanere in Marina, francamente». Forse per tirargli su il morale, per il suo novantesimo compleanno la regina lo nomina Lord High Admiral della Royal Navy. Un sogno che si avvera quando ormai Filippo è troppo anziano per solcare i mari.

Rinuncia agli incarichi – Dal 1992 Filippo soffriva di problemi al cuore che, sommati all’età, non gli consentivano di stare al passo con gli impegni di Corte. Il 4 maggio 2017, dopo 70 anni di servizio al fianco della regina Elisabetta II, Buckingham Palace ne annuncia il ritiro a vita privata.

Con i quattro figli (Carlo, Anna, Andrea ed Edoardo) a Clarence House nel 2007 (Ansa)

Tra gaffes e passioni – Nonostante fosse il duca di Edimburgo, sono celebri le sue gaffes sulla Scozia: «A scuola, se non altro, lo scozzese sa cosa è meglio per lui. In effetti, solo uno scozzese può sopravvivere alla scuola scozzese», disse quando fu insignito del ruolo di Rettore dell’Università della capitale nel novembre del ’53. Non contento, nel ’95 chiese a un istruttore di guida scozzese come riuscisse «a tenere i nativi lontani dall’alcol per il tempo necessario perché passino il test di guida?». Senza peli sulla lingua e con un grande amore sportivo, il polo, che ha praticato per più di cinquant’anni. Appassionato di volo, aveva all’attivo 5986 ore su 59 diversi tipi di aeroplani guidati in 44 anni di carriera alla cloche.