La piazza del Louvre è gremita. Nell’aria risuona la Nona sinfonia di Beethoven, inno ufficiale dell’Unione europea. All’ombra della Piramide voluta da Mitterrand, il più giovane presidente della repubblica nella storia di Francia fa il suo ingresso trionfale. «Mercì, mercì, mercì». Soltanto tre parole, e la folla scoppia in un boato. «Il nostro cammino è iniziato pochi mesi fa. E’ un cammino inedito, senza eguali. Tutti dicevano che sarebbe stato impossibile. Ma non sapevano di cosa è capace la Francia». Il leader di “En Marche!” parla con forza ai suoi sostenitori, radunati da ore nella piazza. «L’Europa e il mondo intero ci guardano. Si aspettano una strenua difesa dei valori dell’illuminismo, che in questo momento sono minacciati. Il mondo si aspetta da noi una speranza, un nuovo umanesimo». E aggiunge: «Renderò servizio alla Francia, nel nome dell’uguaglianza, della libertà, della fraternità».

Con il 65,1 per cento dei voti (secondo gli exit poll e le proiezioni), l’ex banchiere e ministro dell’Economia del governo Valls ha travolto con oltre venti punti di distacco la nazionalista Marine Le Pen, ferma al 34,9 per cento (che comunque rappresenta il nuovo record elettorale del centrodestra francese). Pochi minuti dopo la diffusione dei primi dati, la candidata del Front National si è subito congratulata con l’avversario, annunciando però la nascita di una nuova forza politica, un rassemblement dei moderati per superare i recinti del Front National.

È una giornata storica per la Francia, che per la prima volta ha visto sfidarsi al ballottaggio due candidati non appartenenti ai partiti tradizionali. Il vincitore ha fondato il suo movimento dopo la rottura con i socialisti di Hollande nel 2016, lei è la leader del partito di ultra-destra Front National. Ma a Macron si deve anche un altro record: è lui il più giovane presidente della repubblica della storia di Francia.

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Il discorso di Macron – Ha il volto teso e contratto dalla tensione, Emmanuel Macron. Le telecamere lo inquadrano poco prima della diretta, dal suo quartier generale, per il discorso della vittoria. Pochi secondi, e tutta la Francia si ferma per ascoltarlo. «Dopo un lungo confronto avete scelto di accordarmi la vostra fiducia e vorrei esprimervi tutta la mia gratitudine», esordisce il nuovo Président de la republique. «La Francia sarà in prima linea nella lotta al terrorismo, sul suo territorio così come a livello internazionale». E ancora: «Ricostruirò il legame tra l’Europa e i popoli che la compongono, tra l’Europa e i suoi cittadini». È un Emmanuel Macron teso e solenne quello che ha parlato alla nazione in un insolito messaggio televisivo trasmesso dal suo quartier generale. Dopo i dovuti ringraziamenti a tutti i suoi sostenitori, il nuovo presidente della repubblica francese ha ribadito le priorità di questa «nuova pagina della storia di Francia»: sicurezza, unità del paese e difesa dell’Europa. «Conosco l’ansia, il malcontento, il dubbio che si sono insinuati nella popolazione», ha aggiunto. «Per questo avrò il compito di proteggere i più fragili». Un pensiero anche per la sua avversaria, Marine Le Pen, e per il presidente uscente François Hollande. Senza dimenticare il patriottismo: «Mi rivolgo a tutti voi, popolo francese. Siamo eredi di un grande paese. Dobbiamo trasmettere questa storia ai nostri figli e dobbiamo esserne portatori per il futuro».

I risultati – Secondo gli exit poll diffusi dopo la chiusura dei seggi alle 20, Emmanuel Macron ha ottenuto il 65,1 per cento dei voti, contro il 34,9 di Marine Le Pen. Ancora non definitivo il dato dell’affluenza: alle 17 aveva votato il 65,3 per cento dei francesi, contro il 69,4 del primo turno. Un risultato molto più basso rispetto al ballottaggio del 2012, quando alla stessa ora aveva già votato 70,59 per cento degli aventi diritto. Come riporta Le Monde, si stima un’astensione del 25,3. Se questo dato fosse confermato si tratterebbe dell’astensione più forte per un secondo turno dal 1969. Clamoroso anche il dato di schede bianche e nulle. Secondo le prime stime si attesterebbero all’8,8 per cento degli aventi diritto al voto. Un segnale politico incontrovertibile di cui entrambi i contendenti al ballottaggio dovranno prendere atto.

La cronaca della giornata – La sfida storica fra Emmanuel Macron e Marine Le Pen è iniziata alle 8 del mattino, con l’apertura dei seggi in tutta la Francia. Le operazioni di voto si sono svolte regolarmente, nonostante l’allerta elevatissima per il rischio terrorismo. Nel Paese sono stati dispiegati oltre 50 mila poliziotti e più di 7 mila militari. Momenti di tensione si sono verificati intorno all’ora di pranzo, quando la spianata del Louvre (scelta da Macron per accogliere i suoi sostenitori) è stata evacuata per alcune borse sospette. Soltanto ieri il Site, il sito che monitora la propaganda web dell’estremismo islamico, rivelava di un appello lanciato dall’Isis ai lupi solitari europei: «Uccidete i candidati al ballottaggio per le presidenziali in Francia e il personale nei seggi, non dimenticate il vostro dovere di musulmani». I primi segnali della vittoria di Macron sono arrivati poco prima delle 20, quando la radio tv pubblica belga Rtbf ha rotto il silenzio elettorale citando gli exit poll di tre diversi istituti, secondo i quali Macron sarebbe stato in testa con più del 60 per cento dei consensi. La conferma è arrivata alla chiusura ufficiale dei seggi nelle grandi città: il leader di “En Marche!” ha fermato la corsa all’Eliseo di Marine Le Pen con oltre 20 punti di distacco.