Ci sono problemi in paradiso. Nell’arcipelago asiatico delle Maldive sono in corso scontri fra manifestanti e polizia. A scatenarli la decisione del presidente Abdulla Yameen Abdul Gayoom di dichiarare lo stato di emergenza e di arrestare il leader dell’opposizione e due giudici della Corte Suprema. Il Ministero degli Esteri italiano, attraverso il sito Viaggiaresicuri.it, ha invitato i turisti italiani nella capitale Malé a «evitare luoghi di raduno (anche pacifici) e di mantenere un alto livello di allerta».

Accusato di colpo di Stato l’ex-presidente – La crisi politica è scoppiata dopo che la Corte Suprema delle Maldive ha ordinato la scarcerazione di alcuni politici – fra cui l’ex-presidente Mohammed Nasheed che dal 2016  si trova in esilio in Gran Bretagna. Secondo i giudici i loro processi «erano stati influenzati dal governo», hanno dichiarato nella decisione presa lo scorso 29 gennaio. Alcuni oppositori, scesi in piazza per festeggiare, si sono scontrati con la polizia. Un agente è rimasto ferito dal lancio di sassi. In risposta alle proteste, il 5 febbraio il presidente maldiviano Yameen ha dichiarato lo stato di emergenza che gli conferisce il potere di detenere persone senza autorizzazione giudiziaria. Potere subito usato per arrestare due giudici della Corte Suprema e il fratellastro, nonché ex-presidente delle Maldive, Maumoon Abdul Gayoom, con l’accusa di corruzione e tentato colpo di Stato. La mossa ha spinto i manifestanti a tornare in piazza dove sono in corso nuovi scontri con la polizia.

Scontri a Malé, ma nessun problema per i turisti –  La Farnesina, in un comunicato, consiglia ai turisti italiani di evitare «i viaggi non strettamente necessari verso la capitale» Malé. Un’allerta più decisa arriva dalla Cina, dove il Governo ha invitato i suoi cittadini a «non andare alle Maldive finché la situazione non si sia calmata». Una linea condivisa anche dal Regno Unito, che ha raccomandato ai propri cittadini di mantenere “prudenza e di evitare gli assembramenti nella capitale”.

Preoccupazioni non condivise dagli operatori turistici. «L’aeroporto internazionale si trova a Hulhule, un’altra isola dell’arcipelago, e i nostri corrispondenti locali ci dicono che per i turisti non ci sono problemi», spiega Davide Galimberti di Azemar, tour operator specializzato in viaggi alle Maldive. «Situazioni di instabilità politica si ripetono da diversi anni a causa delle frizioni fra sostenitori e oppositori del presidente, ma non hanno mai avuto ripercussioni a livello turistico». Nel 2017 hanno visitato l’arcipelago un milione e mezzo di persone, fra cui quasi 90 mila dall’Italia, quarto Paese dopo Regno Unito, Germania e Cina.

Appello Usa e Amnesty per libertà di espressione – Il Dipartimento di Stato americano si è detto preoccupato dalla dichiarazione dello stato di emergenza e ha invitato il presidente Yameen a rispettare la sentenza della Corte Suprema e la libertà di espressione riconosciuta dalla Costituzione a tutti i 392 mila abitanti delle Maldive. Appello condiviso anche dall’Onu e da Amnesty International, secondo cui «il governo sta calpestando ogni principio di giustizia e detenendo arbitrariamente membri dell’opposizione».