Ancora una volta, l’iter per l’approvazione della legge di bilancio è una corsa contro il tempo. Mancano solo due settimane alla fine dell’anno e il testo è ancora in Commissione bilancio alla Camera, dove sono ripresi i lavori nella mattinata del 16 dicembre. L’approdo in Aula è slittato a mercoledì 18. L’obiettivo è arrivare al voto finale della Camera entro venerdì 20, per poi poter passare il testo alla commissione di Palazzo Madama entro lunedì 23 e ricevere il via libera del Senato prima del 31. Questo significa che, anche questa volta, il Senato non avrà tempo di mettere mano al testo ma solo di approvarlo.
Le opposizioni: «Impossibile votarla» – I rallentamenti sono dovuti al rifiuto delle opposizioni di votare il maxi emendamento presentato dal governo: la contestazione parte dal fatto che, contro le stesse regole parlamentari, contiene materie diverse. Settanta modifiche della manovra in unico testo che spazia dalle tasse ai bonus. La richiesta delle opposizioni è stata quindi quella di “spacchettare” il maxi in più emendamenti. In risposta, il governo ne ha prodotti sei diversi. In una lettera presentata a Lorenzo Fontana, presidente della Camera, i capigruppo di Pd, M5S, Avs e Iv hanno però scritto: «Questa varietà di contenuti rende impossibile per i deputati valutare singolarmente ogni misura e manifestare il proprio consenso o dissenso su specifiche disposizioni. Essi sono chiamati a pronunciarsi sull’intero complesso normativo, pur potendo condividere solo parzialmente il contenuto dell’emendamento». La manovra è «fisiologicamente eterogenea e comprensiva di interventi su vaste e svariate materie» ha reagito il presidente della Camera. Gli emendamenti, dunque, rimangono confermati e si punta a votare il testo in Commissione entro la sera di martedì 17.