Convegni, campagne di sensibilizzazione, sponsor olimpici. L’Ordine dei medici combatte da mesi contro le bufale sui vaccini e chi contribuisce a diffonderle. Ma ora fa il pugno duro. Venerdì inizierà a Milano il processo simbolo che vede imputato il dottor Dario Miedico, sostenitore della linea no vax.

L’epidemiologo, che rischia la radiazione, dovrà presentarsi alla sede dell’Ordine alle 12 per conferire con il presidente Roberto Carlo Rossi. L’accusa è quella di aver violato gli articoli 15 e 55 del codice deontologico pronunciandosi a sfavore della terapia vaccinale in più occasioni. In alcune interviste avrebbe affermato che «malattie terribili come la peste, la lebbra, il vaiolo, ma anche la malaria e il colera in Italia, sono scomparse senza che per alcune di esse sia mai stato utilizzato un vaccino». Sotto processo è finito anche un suo intervento all’incontro “Prima giornata nazionale contro la vaccinazione obbligatoria” organizzato dalla Colors Radio in cui sostiene che i bambini «danneggiati sono molto di più dei casi denunciati». Il motivo: gli effetti, soprattutto quelli dannosi, si vedrebbero soltanto nel lungo termine e la stima fatta a pochi mesi di distanza dalla vaccinazione non può che essere limitata.

Miedico, che è molto attivo nel “Coordinamento del movimento italiano per la libertà di vaccinazione e la tutela dei diritti dei danneggiati da vaccino (Comilva)”, non ci sta. Sul profilo Facebook parla di una «caccia alla streghe» e spiega che lui non è contrario, piuttosto nutre dei forti dubbi sulla «frettolosità» e la «mancata informazione» delle persone che si vaccinano e pensano, a detta sua sbagliando, di essere protette. Secondo l’epidemiologo la terapia, che oramai ha assunto «ritmi da catena di montaggio», non garantisce sempre uno scudo.

Di tutt’altra opinione Roberto Burioni. Il virologo, che più volte si è scontrato con Miedico, ha accolto con entusiasmo la decisione dell’Ordine che «farà capire a tutti — medici e pazienti — quali sono i doveri di un medico nei confronti dei propri assistiti e della società».