Il voto in Moldavia ha testimoniato l’incertezza della popolazione su chi dovrà essere il prossimo presidente ma ha diimostrato che l’Europa piace ma anche che questo sentimento trova ancora robuste resistenze, vista la risicata vittoria del sì al referendum sull’adesione all’Unione europea. Tra Maia Sandu e Alexandru Stoianoglo, i due principali candidati della campagna elettorale, i cittadini moldavi non sono riusciti a scegliere in maniera inequivocabile al primo turno: secondo gli ultimi scrutini, la presidente uscente, l’europeista Maia Sandu, è in testa con il 41,57% dei voti, mentre l’avversario Alexandr Stoianoglo, filorusso, ha raccolto il 26,31% delle preferenze. Non abbastanza per entrambi, che si sfideranno al ballottaggio domenica 3 novembre. Per quanto riguarda il referendum, i risultati sono cambiati più volte dall’inizio degli scrutini: nelle ultime ore dello spoglio, 2.200 sezioni su 2.219, è stata matematicamente accertata la vittoria del Sì che ha raggiunto il 50,31% delle preferenze. Il No segue con il 49,69% dei voti: manca la scelta di 2.423 votanti ma lo scarto a favore del sì è di 9.108 voti.
I candidati – A sfidarsi per la presidenza in Moldavia sono stati otto candidati, tra cui anche la favorita Maia Sandu, la prima donna a ricoprire la carica di presidente della Moldavia e in carica dal 2020. Candidata per il Partito di Azione e Solidarietà (PAS) e dell’ala di centro-destra, Sandu ha guidato le spinte europeiste sostenendo l’importanza di entrare a far parte dell’Unione europea. Alexandr Stoianoglo, sostenuto dal partito socialista e tradizionalmente filo-russo, è il candidato che si è avvicinato di più ai voti di Sandu e per questo sarà il candidato con cui avverrà il ballottaggio del 3 novembre.
Il referendum – È stata Maia Sandu ad accelerare le pratiche per il referendum europeo e per questo è stata una delle principali promotrici dell’ingresso nell’Ue da parte della Moldavia. Da parte sua, Stoianoglo dice di essere favorevole all’ingresso ma di mantenere una posizione “neutrale” verso altri paesi e un’”amicizia” con la Russia, fortemente osteggiata da Bruxelles dopo l’invasione dell’Ucraina nel febbraio 2022. Anche il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, in più occasioni ha messo in guardia i cittadini moldavi dicendo che il paese incorrerebbe nello stesso destino dell’Ucraina se si avvciinasse all’Europa.
Le reazioni – Prima del voto i sondaggi prevedevano la larga vittoria dei Sì, poichè la condizione economica della Moldavia trarrebbe vantaggio da legami più stretti con Bruxelles. Ma i risultati hanno smentito i sondaggi. Per questo motivo, mentre ancora si stavano conteggiando i voti, Maia Sandu ha tenuto una conferenza stampa per commentare i risultati deludenti: l’ex presidente ha denunciato le interferenze da parte di “forze straniere”, che avrebbero “comprato” centinaia di migliaia di voti per influenzare le elezioni nel paese. Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha commentato le parole di Sandu: “Queste sono accuse molto serie e all’opinione pubblica devono essere mostrate prove”. Anche il portavoce Ue per la politica estera Peter Stano interpellato sull’esito del referendum, ha denunciato interferenze russe senza precedenti, “non nelle ultime settimane o negli ultimi giorni” e l’UE l’ha verificato sul campo. “Continueremo a sostenere le ambizioni di accesso all’Ue della Moldavia”, ha concluso Stano.