Scarperia e San Piero, provincia di Firenze, domenica 8 dicembre. Sono le 20:38 quando la terra comincia a tremare. In questo piccolo comune circondato dalla valle del Mugello l’Istituto di geofisica e vulcanologia (Ingv) rileva scosse di terremoto di magnitudo 2.6. E’ l’inizio di una notte di tensione lunga 12 ore, che fino a questa mattina ha tenuto gli abitanti del Mugello col fiato sospeso, anche se non ci sono state vittime.

Il sisma – Sono state in tutto 36 le scosse contate dai sismologi nei diversi comuni della vallata a nord di Firenze. L’epicentro del terremoto si trova proprio tra Barberino di Mugello e Scarperia e San Piero, dove alle 4:37 di lunedì 9 dicembre le scosse hanno raggiunto magnitudo 4.5 e una profondità di circa 9 chilometri. Il sisma è stato avvertito fino a Firenze, Prato e Pistoia. I danni maggiori si sono verificati a Barberino, dove sono ancora inagibili il municipio e la pieve di San Silvestro. Nella parte più vecchia del paese i vigili del fuoco hanno svolto verifiche di staticità e sopralluoghi nelle case di alcuni residenti, mentre le vie secondarie sono state chiuse al traffico per agevolare gli interventi dei pompieri. Nei vicini comuni di Borgo San Lorenzo, Marradi, Barberino e Vicchio le scuole sono state chiuse. Come di consueto in casi di terremoto, sono stati effettuati controlli anche ai beni culturali di Firenze, tra cui ai monumenti che fanno capo all’Opera del Duomo: la cupola del Brunelleschi, la Cattedrale, il Campanile di Giotto e il Battistero. L’Opera del Duomo ha reso noto che nessuno di questi monumenti risulta incidentato.

I danni – «Al momento non ci sono danni a persone, ma come sapete i terremoti non sono prevedibili», ha detto il Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi. Dopo una riunione con il Centro operativo della Protezione civile a Barberino del Mugello, i sindaci dell’area colpita dal sisma e quello di Firenze, Dario Nardella, nonché col prefetto Laura Lega, Rossi ha annunciato che «la palestra di Barberino verrà allestita per le 70 persone che si trovano fuori casa» e che, nel caso di eventuali nuove scosse, verrà installato un campo di tende per qualche centinaio di abitanti.

Il traffico – Dopo una temporanea sospensione del traffico ferroviario nella tratta compresa tra Firenze e Bologna, alle 8:30 di lunedì la circolazione è ripresa sulle linee Alta Velocità Bologna-Firenze, Firenze-Roma e, successivamente, anche su Pistoia-Porretta Terme, Firenze-Empoli, Bologna-Prato e Prato-Pistoia. Le procedure di allerta, condivise tra Protezione Civile e Ingv, prevedono che siano effettuate verifiche sulle infrastrutture ogni volta che le scosse di terremoto superano i 4 gradi della scala Richter. I sistemi di controllo delle Sale Operative individuano la zona rossa entro cui la circolazione ferroviaria deve essere sospesa e devono essere svolti controlli precauzionali dei tecnici, a bordo di locomotori e carrelli di servizio.

Il sisma del 1919 –  Il terremoto del Mugello arriva a un secolo da quello del 29 giugno 1919, che, con una magnitudo di 6.4, provocò oltre 100 morti nella stessa area appenninica. Allora l’epicentro corrispondeva alla zona di Vicchio e i comuni più colpiti furono quelli di Dicomano, Borgo San Lorenzo, Scarperia, Barberino e Pontassieve. I soccorsi andarono a buon fine nei centri del basso Mugello, ma non nell’Alto, dove molte persone rimasero sotto le macerie e furono trovate solo dopo giorni. «Il sisma di un secolo fa dà la misura della magnitudo che possiamo aspettarci in questa zona e che dobbiamo lavorare sulla prevenzione», ha detto all’ANSA il sismologo Gilberto Saccorrotti, della sezione di Pisa dell’Ingv.