Le più belle del calcio europeo, tutte in un unico campionato. Il sogno di pochi, e la paura di molti, potrebbe presto diventare realtà. In una nota congiunta 12 club europei – tra cui Juventus, Milan e Inter – hanno annunciato la creazione della Super League, una competizione internazionale che raggrupperà le squadre più ricche e blasonate del continente, e che nelle loro intenzioni dovrebbe affiancarsi ai campionati nazionali, sostituendo di fatto l’attuale Champions League. L’obiettivo, mai nascosto, è quello di aumentare i profitti grazie ai diritti tv, in un momento storico in cui anche i grandi club sono piegati dalle difficoltà pandemiche. Ma l’annuncio, arrivato nella serata del 18 aprile, è stato aspramente criticato sia dalla UEFA, l’organo di governo del calcio europeo, che dalle leghe nazionali, che hanno minacciato di bandire i club aderenti dalle proprie competizioni.

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Format – Una svolta epocale, per il calcio europeo. Che riguarda però solamente le squadre più ricche e con più tifosi, ovvero con più audience. I 12 club fondatori sono: Liverpool, Manchester City, Chelsea, Arsenal, Tottenham, Manchester United, Real Madrid, Barcellona, Atletico Madrid, Juventus, Inter e Milan. Il campionato si dovrebbe comporre di 15 squadre fisse (all’appello ne mancano quindi tre da aggiungere a quelle fondatrici), che non possono retrocedere – in questo senso pesano i rifiuti di Paris Saint-Germain e Bayern Monaco, che, seppur invitati, per ora non hanno aderito – e altre cinque che saranno scelte in base ai risultati dai principali campionati nazionali. Poi due gironi da dieci, le prime quattro che si scontrerebbero in playoff ad eliminazione diretta. Le partite dovrebbero essere infrasettimanali, e cominciare non prima del 2022.

Modello Nba – La Super League è un progetto in cantiere da tempo, a cui il presidente della neonata competizione e del Real Madrid, Florentino Perez, insieme a quello della Juventus Andrea Agnelli, non hanno mai smesso di lavorare. Alla base c’è una profonda insoddisfazione per come la Uefa ha gestito la Champions League, la più rinomata e redditizia competizione al mondo – almeno finora. I più ricchi club europei sono convinti da tempo che con un format più vicino ai campionati americani, sul modello Nba, senza retrocessioni e con una maggiore attenzione agli aspetti televisivi, si possano ricavare molti più soldi di quelli attualmente percepiti. L’organizzazione del torneo ha già promesso 3,5 miliardi da spartire tra le società fondatrici, ma sulla strada della Super League ci sono tifosi, opinionisti, giornalisti, politici, e soprattutto i maggiori enti del calcio europeo, convinti che il progetto “tradisca i valori del calcio”. E ora pronti a una causa miliardaria: sul piatto il futuro del football continentale.