Dopo 17 anni di latitanza Edgardo Greco è stato arrestato. Il sicario della ‘ndrangheta, condannato all’ergastolo per un duplice omicidio avvenuto a Cosenza nel 1991, è stato individuato e ammanettato in Francia, a Saint’Etienne, dai carabinieri del Reparto operativo di Cosenza che stavano lavorando nell’ambito di un’attività investigativa coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. Su Greco pendeva un mandato di cattura europeo emesso dalla procura di Catanzaro.

L’identikit – Greco, 63 anni, si era stabilito a Saint’Etienne nel 2014 e da almeno tre anni si manteneva facendo il piazzaiolo. Il duplice omicidio per cui era stato condannato all’ergastolo è quello dei fratelli Stefano e Giuseppe Bartolomeo, uccisi il 5 febbraio del ’91 in una pescheria a colpi di spranga. I loro cadaveri non sono mai stati ritrovati. Oltre al doppio assassinio, a Greco è stato imputato anche il tentato omicidio di Emiliano Mosciaro, avvenuto sempre a Cosenza il 21 luglio 1991. Entrambi i casi rientrano nella guerra di mafia che si scatenò a Cosenza nei primi anni Novanta e che vide coinvolte le cosche Pino-Sena e Perna-Pranno, cui era affiliato il killer.

Le reazioni – Sono arrivate a caldo le dichiarazioni di Matteo Piantedosi, ministro dell’Interno, che ha espresso «grande soddisfazione per questa rilevante operazione realizzata anche grazie alle importanti sinergie sviluppate nell’ambito di una rete di cooperazione internazionale».  Il titolare del Viminale ha sottolineato che questo arresto è la dimostrazione «che la forte azione di contrasto dello Stato contro ogni forma di criminalità organizzata non subisce mai battute d’arresto e procederà sempre determinata».