Sono 49 le vittime della furia omicida di Brenton Tarrant, l’australiano di 28 anni che ha trasmesso live il suo attacco alle due moschee di Christchurch in Nuova Zelanda. Nei giorni scorsi aveva pubblicato su un account Twitter ormai cancellato il suo manifesto spiegando che le sue azioni erano motivate dal «genocidio dei bianchi» ad opera dei musulmani.
La situazione – Alla moschea di Al Noor, dove stavano pregando più di 300 musulmani, non ci si può ancora avvicinare. La polizia ha già operato quattro fermi, uno dei quali è l’attentatore Brenton Tarrant. Due ordigni artigianali sono stati trovati sotto due automobili vicine alla moschea, uno è stato disinnescato ma la polizia non può comfermare o smentire la possibile presenza di altri dispositivi. Degli oltre 20 feriti trasportati in ospedale, uno è deceduto mentre gli altri sono ancora in prognosi riservata. La manifestazione per il clima organizzata dal movimento di Greta Thunberg è stata evacuata anche se la polizia ha comunicato di non essere più alla ricerca di sospettati. Diverse armi da fuoco sono state rinvenute alla mosche di Deans Avenue e alla moschea Lindwood, tutte compatibili con i caricatori che l’attentatore aveva postato sul profilo Twitter insieme al suo manifesto.
Le motivazioni – «Sostengo fermamente coloro che si sono opposti al genocidio culturale ed etnico dei bianchi come Luca Traini e Andres Breivik». Nel suo documento di 74 pagine pubblicato sui social, Brenton Tennant si descrive come un paladino della razza bianca che vuole prevenire lo sradicamento della cultura occidentale operato dai musulmani. «La mia è una vendetta contro gli invasori e per le vite umane perse in attacchi terroristici in tutte le terre europee», continua. Nei suoi post lodava l’operato di altri stragisti come Luca Traini (il simpatizzante di Casapound che aveva aperto il fuoco su una folla di extracomunitari per vendicare la morte di Pamela Matropietro) o Andres Breivik che il 22 luglio 2011 ha ucciso 77 persone in Norvegia proclamandosi «salvatore del cristianesimo». Tennant racconta dei suoi avi inglesi, scozzesi e irlandesi, e di come sia nato in una famiglia neozelandese a basso reddito. Non sono ancora chiare le dinamiche che hanno portato l’attentatore ad essere in possesso dell’arsenale ritrovato dalla polizia e soprattutto della grande quantità di proiettili che ha usato. È già stato accusato di omicidio e comparirà davanti al tribunale di Christchuch domani.