«Vengo qui ogni giorno da due anni. Senza di loro sarei già morta di fame». Alle 11:30 del mattino la ressa quotidiana si è già dileguata. Mariana è arrivata tardi al cancello in Viale Toscana 28 di Pane Quotidiano, la distribuzione di giornata dei sacchetti di generi alimentari di prima necessità è finitaMentre la squadra di volontari che coordina sta smontando, Claudio Falavigna, 68 anni e gli occhi luminosi da bambino, gliene allunga uno attraverso l’inferriata, ricordandole bonariamente gli orari di apertura: «dalle 7:30 fino alle 11». «Sennò a casa quando ci andiamo?», aggiunge scherzando con i colleghi.

Illusione ottica – Con le immagini dei serpentoni umani di sabato 12 dicembre  diventate virali, l’attività di Pane Quotidiano – la onlus di assistenza operativa a Milano dal 1898 – è tornata sotto i riflettori. «Anche sabato abbiamo distribuito circa 3.500 pacchi alimentari, un dato in linea con la nostra media quotidiana. Complice meteo e allentamenti delle misure restrittive, più persone hanno scelto di venire alle nostre sedi nella stessa fascia oraria», spiega Luigi Rossi, bresciano, vicepresidente e consigliere dell’associazione, «In realtà, il boom del fine settimana scorso è stato solo apparente».

Volontario di Pane Quotidiano nella sede di Viale Monza (foto Filippo Menci)

L’associazione – Pane Quotidiano si definisce un’associazione laica e senza alcun tipo di matrice politica. A Milano ci sono due sedi, la principale in Viale Toscana 28 e l’altra in Viale Monza 335. «La quantità di alimentari che distribuiamo dipende in gran parte dalle donazioni di aziende produttrici». Il cibo deriva da eccedenze, «spesso create di proposito per aiutare Onlus come la nostra». Non manca il contributo dei cittadini, milanesi e non, senza dimenticare i volontari. In totale sono circa 160 e si dividono il lavoro ruotando a gruppi di 25 per giorno.

Nel sacchetto – L’attività di Pane Quotidiano è autofinanziata. «Il nostro obiettivo è soddisfare il fabbisogno calorico giornaliero delle persone che si rivolgono a noi». Il contenuto dei sacchetti offerti dal personale è molto variegato e di prima scelta: quasi mezzo chilo di pane, un litro di latte, yogurt, formaggi, salumi, pasta (oppure ravioli), riso, frutta e verdura in abbondanza e dolciumi, ad esempio cioccolatini Lindt oppure Baci Perugina.

Aiuti – Chi si rivolge a Pane Quotidiano? «Non possiamo saperlo con esattezza, perché non schediamo le persone né serve avere tessere per venire da noi», dice Rossi, che aggiunge, «All’esterno delle nostre strutture abbiamo dei cartelli con questo motto: “Sorella, fratello, nessuno qui ti domanderà chi sei, né perché hai bisogno, né quali sono le tue opinioni”». Tra le quasi cento persone il 14 dicembre in Viale Monza, c’era una coppia di italiani, un gruppo misto di indiani e tunisini e un signore anziano che respirava con una bombola di ossigeno. «Basandoci su quello che vediamo ogni giorno, circa il 60/65 per cento di coloro che aiutiamo sono cittadini extracomunitari, contro un 35/40 per cento di italiani». Per i quali si è registrato un balzo notevole rispetto a dieci anni fa, quando costituivano il 15 per cento degli utenti di Pane Quotidiano. «Sono soprattutto pensionati che non arrivano alla fine del mese, ma stiamo annoverando anche persone più giovani».

L’impatto del Covid – La crisi sanitaria ed economica causata dalla pandemia di Covid-19 non ha avuto gli effetti che ci si aspetterebbe sul lavoro di Pane Quotidiano. «In linea di massima l’aumento di richieste rispetto a prima non va oltre il 5/10 per cento», spiega Rossi. Secondo lui, però, molto si deve all’aiuto degli ammortizzatori sociali attivi in questo periodo, dalla cassa integrazione straordinaria e in deroga, al blocco dei licenziamenti. «Solo quando terminerà l’erogazione di questi sussidi (ad oggi la scadenza è marzo 2021, ndr) sarà possibile valutare l’effettivo impatto dell’emergenza sulle fasce più deboli».

Il Natale – Con le festività in arrivo, l’iniziativa di Pane Quotidiano non rallenta, anzi accelera. In parallelo alle consegne di beni di prima necessità, è già partita la distribuzione di doni natalizi destinati ai bambini. Giochi e vestiti, differenziati per età, raccolti grazie all’operazione Scatole di Natale, iniziativa promossa da privati e scuole e di cui Pane Quotidiano è beneficiaria. Anche in questo caso la solidarietà milanese ha risposto alla chiamata: entro il 25 dicembre verranno distribuiti più di 3.000 pacchi.