Papa Francesco «ha riposato tutta la notte»: è questo l’ultimo aggiornamento diffuso dal Vaticano sulle condizioni del Pontefice. Ricoverato all’ospedale Gemelli di Roma dal 14 febbraio per una polmonite bilaterale, venerdì 28 aveva accusato una crisi respiratoria con broncospasmo e vomito.
Il bollettino medico – Nel bollettino medico di domenica 2 marzo veniva spiegato che «le condizioni cliniche del Santo Padre si sono mantenute stabili; il Papa non ha necessitato di ventilazione meccanica non invasiva, ma unicamente di ossigenoterapia ad alti flussi. In considerazione della complessità del quadro clinico, la prognosi rimane riservata». Si sottolineava inoltre come Bergoglio fosse sfebbrato. Il quadro resta dunque complesso, ma per ora non sembrano esserci state ulteriori complicanze. In generale, questo è il ricovero più lungo da quando è diventato papa nel 2013.
L’Angelus – Nella mattinata del 2 marzo, il Papa ha ricevuto il segretario di Stato vaticano, il cardinale, Pietro Parolin e il suo capo di gabinetto, l’arcivescovo Pena Parrà. Bergoglio ha poi partecipato alla messa, alternando momenti di preghiera a quelli di riposo. Non ha pronunciato l’Angelus, , ma sono state idiffuse le parole che aveva preparato in vista della celebrazione, la terza consecutiva cui non ha potuto partecipare. Le guerre sono al centro della sua riflessione: «Prego soprattutto per la pace. Da qui la guerra appare ancora più assurda. Preghiamo per la martoriata Ucraina, per Palestina, Israele, Libano, Myanmar, Sudan, Kivu». Ha poi rivolto un pensiero a quanti lo stanno aiutando e a chi sta pregando per lui: «Sento tutto il vostro affetto e la vostra vicinanza e, in questo momento particolare, mi sento come portato e sostenuto da tutto il popolo di Dio».