Donald Trump non ha dubbi. «La Russia ha le carte in mano nel negoziato per una pace in Ucraina». Lo ha dichiarato alla Bbc il presidente degli Stati Uniti mentre si trovava in volo dalla Florida verso Washington, nella notte italiana del 20 febbraio. Per il tycoon, il ritrovato “amico” Vladimir Putin si siede al tavolo delle trattative in una posizione di forza, garantita – sostiene Trump – dal grande numero di territori sotto il controllo delle armate russe.
Insulti a Zelensky – Queste dichiarazioni arrivano poche ore dopo le offese dirette a Volodymyr Zelensky. Sul suo social Truth, Trump ha infatti definito il presidente ucraino un «Comico mediocre e un dittatore mai eletto, bravo solo a far spendere all’America 350 miliardi di dollari per una guerra che non poteva essere vinta, che Zelensky non avrebbe neanche dovuto iniziare». Una guerra che non si risolverà «Se non grazie agli Stati Uniti» ha specificato il presidente, intimando il corrispettivo ucraino a «muoversi in fretta, altrimenti non gli rimarrà un Paese».
Le reazioni – Zelensky ha risposto con decisione ma senza rialzare i toni del dibattito. Secondo lui il presidente americano «vive sotto l’interferenza della disinformazione russa». Una dichiarazione che il Cremlino ha condannato in difesa di Trump, affermando che «Zelensky dice cose inaccettabili su altri capi di Stato». In questa polarizzazione sempre più chiara delle forze in campo, dalla parte del presidente ucraino si sono schierati il presidente francese Emmanuel Macron, dicendo che «L’unico dittatore di questa guerra è Putin. Zelensky è un eroe», e il portavoce della Commissione europea Stefan de Keersmaecker, che ha affermato: «Il presidente ucraino è stato eletto legittimamente in elezioni libere, eque e democratiche. L’Ucraina è una democrazia. La Russia di Putin non lo è». Inoltre, il premier spagnolo Pedro Sanchez ha ufficializzato sul social X che lunedì farà visita a Zelensky.
Cosa aspettarsi – A ogni dichiarazione al limite di Trump ne segue un’altra che alleggerisce la precedente. Questa volta in suo soccorso è venuto il presidente Putin, che ha “rassicurato” tutti: «Isteria fuori luogo», ha detto ai giornali russi, «nessuno vuole escludere l’Ucraina dai negoziati». In perfetta linea con queste dichiarazioni c’è l’indiscrezione del settimanale britannico The Economist, secondo cui Trump vorrebbe liberarsi di Zelensky e sostituirlo alla presidenza con Valery Zaluzhny, ex capo delle forze armate ucraine che l’attuale presidente aveva fatto fuori lo scorso 8 febbraio. Lo stesso giornale riporta anche un sondaggio secondo cui Zelensky avrebbe attualmente il 52% dei consensi (minimo storico) mentre Zaluzhny sarebbe al 65% e avrebbe buone possibilità di vittoria in un’eventuale sfida elettorale.