Più veti che voti: è cominciata senza accordi, e con i partiti determinati a tener nascoste le proprie carte, la prima giornata di consultazioni per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica. Ed è terminata alle 20 di lunedì 24 gennaio, con 672 schede bianche.

La giornata – Intanto, fuori dall’aula, sono proseguite le trattative, ripartite dopo la rinuncia di Silvio Berlusconi alla sua candidatura, il no di Forza Italia a Draghi al Quirinale e lo scetticismo della Lega su Casini, gradito a un’ampia maggioranza. Il segretario della Lega, Matteo Salvini, ha avuto una giornata fitta di incontri: nel pomeriggio, durante le operazioni di voto, il leader leghista ha visto a Montecitorio la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, il segretario del Pd, Enrico Letta, e il presidente del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte. «Sto lavorando perché nelle prossime ore il centrodestra unito offra non una ma diverse proposte di qualità», ha detto Salvini. Al termine del suo incontro con Letta, da Lega e Pd è arrivata una nota in cui si diceva che «i due leader stanno lavorando a una soluzione condivisa». La necessità di trovare un consenso ampio, che non metta in crisi la maggioranza è stata sottolineata anche dagli ex ministri Francesco Boccia (Pd) e Maurizio Lupi (Noi con l’Italia).  Il premier Mario Draghi, intanto, avrebbe incontrato Matteo Salvini e parlato al telefono con Enrico Letta.

Ore 21:20 – È terminato anche lo spoglio. 976 votanti, nessun astenuto: le schede bianche sono state 672, mentre hanno ottenuto voti Paolo Maddalena (32), Sergio Mattarella (16) e Marta Cartabia (9). Ex magistrato e professore, l’85enne Maddalena è il candidato scelto dai fuoriusciti del M5S e da altri membri del Gruppo Misto. Sono state espresse preferenze anche per Roberto Cassinelli (7), Antonio Tasso (6), Guido De Martini (6), Silvio Berlusconi (6), Ettore Rosato (5), Marco Cappato (5), Umberto Bossi (5), Bruno Vespa (4). Nella votazione, hanno ottenuto voti anche i “papabili” Elisabetta Belloni (3), Pier Ferdinando Casini (2) e Maria Elisabetta Alberti Casellati (2).

Ore 20:05 – Terminata la seconda chiama, il presidente della Camera, Roberto Fico, ha dichiarato chiusa la votazione.

Ore 19:45 – Il segretario della Lega, Matteo Salvini, ha rilasciato questa dichiarazione: «Sto lavorando perché nelle prossime ore il centrodestra unito offra non una ma diverse proposte di qualità, donne e uomini di alto profilo istituzionale e culturale, su cui contiamo ci sia una discussione priva di veti e pregiudizi, che gli italiani non meritano in un momento così delicato dal punto di vista economico e sociale». Il leader leghista oggi ha incontrato Giorgia Meloni, Enrico Letta e Giuseppe Conte.

Ore 19:30 – Secondo l’agenzia LaPresse, il premier Mario Draghi oggi avrebbe parlato al telefono con il segretario del Pd, Enrico Letta. In mattinata, secondo l’Ansa, il presidente del Consiglio avrebbe avuto un incontro con il segretario della Lega, Matteo Salvini. Intanto, è terminata la chiama dei deputati: ora tocca ai delegati regionali.

Ore 19:25 – «La condizione per cui Draghi possa continuare a fare presidente del Consiglio è che ci sia una maggioranza amplissima che elegga il presidente della Repubblica», ha detto al Tg La7 Maurizio Lupi (Noi con l’Italia). «Per farlo Letta e Salvini devono cercare un nome condiviso, che non sia né di centrodestra né di centrosinistra». «Candidati che possano essere eletti dalla maggioranza di governo sono Mattarella, Draghi, Casini…», ha poi affermato Lupi. «Una convergenza si potrebbe trovare su Casini – ha continuato Lupi – ma anche su altri nomi. Noi vogliamo tutelare Draghi e per questo non si può eleggere un presidente della Repubblica con 550 voti».

Ore 19:15 Francesco Boccia (Pd), ex ministro per gli Affari regionali, ha commentato la posizione del suo compagno di partito Dario Stefano sulla candidatura di Pier Ferdinando Casini, dicendo: «Penso che sia scorretto che un iscritto al Partito democratico in questo momento faccia nomi». Sull’ipotesi di una candidatura di Draghi, Boccia ha detto che è «in corso il lavoro di verificare se ci sia condizione di sostegno ampio per il presidente di Consiglio», ma che non si può «sottoporre» il premier alle trattative sul Quirinale né rischiare di dividere la maggioranza.

Ore 18:15 – Il ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli (M5S) ha risposto in Transatlantico a chi gli chiedeva se Draghi dovesse rimanere a palazzo Chigi: «I cittadini hanno bisogno di certezze», ha commentato il ministro.

Ore 18:00 – Il senatore Pd Dario Stefano, invece, ha dichiarato che «è convinzione diffusa che Draghi debba proseguire il lavoro al governo per portarci fuori dalla crisi pandemica» e che «il Paese non può permettersi una crisi al buio». «Per la presidenza della Repubblica – continua Stefano – serve un nome che unisce, che aiuti le convergenze e che conosca bene il parlamento e le sue regole di funzionamento. Casini è certamente uno dei candidati che risponde perfettamente a questo profilo».

Ore 17:55 – Nell’incontro tra Giuseppe Conte e Matteo Salvini c’e’ stata «totale sintonia sulla necessità di rafforzare e intensificare il confronto per mettere da parte al più presto le schede bianche e scrivere un nome che unisca il Paese»: così commentano fonti del M5S. Mentre Giorgia Meloni risponde che «è bene che ci si parli» a chi le chiede cosa pensi dell’incontro fra Salvini e Letta.

Ore 17:30 – È terminato anche l’incontro fra Matteo Salvini e il presidente del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte.

Ore 17:00 – IL PUNTO: Le votazioni stanno proseguendo, con la chiama dei deputati. Lo scrutinio dovrebbe terminare entro le 21. La maggior parte delle forze politiche ha annunciato che voterà scheda bianca, mentre proseguono le trattative fra i partiti: l’Ansa ha riportato l’incontro fra Matteo Salvini e il premier Mario Draghi questa mattina. Intanto, il leader leghista sta proseguendo con una serie di colloqui con tutti i segretari di partito: Salvini ha visto a Montecitorio l’alleata di FdI Giorgia Meloni e il segretario dem Enrico Letta. Giuseppe Conte, che ha visto il coordinatore di Forza Italia, Antonio Tajani, sta ora incontrando Salvini negli uffici della Camera. Il giornalista Paolo Mieli, che sta partecipando alla diretta speciale del Tg La7, ha ipotizzato che possa essere stato proprio Draghi a chiedere al leader della Lega di parlare oggi con i leader degli schieramenti politici.

Ore 16:50 – Al termine dell’incontro fra Matteo Salvini ed Enrico Letta: «Con il faccia a faccia si è aperto un dialogo» – hanno fatto sapere con una nota congiunta Lega e Pd – «i due leader stanno lavorando su delle ipotesi e si rivedranno domani».

Ore 16:45 – «Stavolta non tocca a me decidere, vedo molte candidate e candidati che farebbero molto bene questo lavoro, ma la partita è in mano innanzitutto al centrodestra»: così commenta Matteo Renzi all’uscita dalla Camera. Il leader di Italia Viva non fa nomi, ma commenta alcune delle candidature espresse dalle altre forze politiche: «Io penso che Silvio Berlusconi non fosse il candidato presidente di questa fase e penso che questa candidatura gli ha fatto del male. Rispetto a Riccardi: Andrea non ha i numeri, è un candidato di bandiera». «Poi io – continua Renzi –  ho una visione del presidente della Repubblica per cui non si inventano i nomi». Sull’ipotesi Draghi, Renzi dice: «Io penso che Draghi , che è una personalità straordinaria, può fare molto bene il presidente del Condiglio e il presidente della Repubblica. Draghi è arrivato a palazzo Chigi grazie a capolavoro della politica, oggi va al Quirinale se c’è un accordo della politica».

Ore 16:20 – Il presidente della Camera, Roberto Fico, ha sospeso la seduta dieci minuti prima del previsto, al termine della chiama dei senatori. Riprenderà dopo le operazioni di sanificazione: le operazioni di voto e scrutinio dovrebbero concludersi alle 21. Anche domani le votazioni dovrebbero iniziare alle 15, per permettere ai grandi elettori di partecipare al funerale del deputato di Forza Italia, Vincenzo Fasano, mancato alla vigilia del primo scrutinio. Mentre da mercoledì le votazioni dovrebbero iniziare alle 11.

Ore 16:15 – Al seggio “drive in” si è presentata la deputata No Green Pass, Sara Cunial, che non può accedere alla Camera, perché ha rifiutato anche di fare un tampone. Non le è stato permesso di votare al seggio speciale nel parcheggio di Montecitorio, che è riservato a elettori positivi o in quarantena.

Ore 16:05 – Si è concluso il colloquio alla Camera fra Matteo Salvini e Giorgia Meloni: dalla Lega lo definiscono un incontro «utile a fare il punto della situazione». Intanto, la prima chiama è arrivata alla lettera R dei senatori: ha appena votato il leader di Italia Viva, Matteo Renzi.


Ore 15:50 – Il leader della Lega, Matteo Salvini, sta incontrando la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, negli uffici di Montecitorio. Salvini vedrà nel pomeriggio anche il segretario del Pd, Enrico Letta, e il presidente del M5S, Giuseppe Conte. In mattinata, secondo quanto riportato dall’Ansa, il segretario leghista avrebbe anche incontrato il presidente del Consiglio, Mario Draghi.

Ore 15:30 – Ha votato Pier Ferdinando Casini: l’ex presidente della Camera, uno dei nomi che filtrano dall’area di centro e centrodestra, si è poi fermato a chiacchierare con Anna Maria Bernini, capogruppo di Forza Italia al senato, e la senatrice Paola Binetti, prima di salutare il presidente della Camera, Roberto Fico, e la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati. Anche la senatrice Emma Bonino è già uscita dalla cabina.

Ore 15:15 – Le votazioni si sono aperte con il ricordo da parte di Roberto Fico del deputato di Forza Italia Vincenzo Fasano, morto domenica 23 gennaio. Il primo a votare è stato l’ex segretario della Lega Nord, Umberto Bossi, arrivato in aula in carrozzina. Fra i primi a esprimere la loro preferenza, i senatori a vita Mario Monti e Liliana Segre, mentre era assente alla prima chiama l’ex presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Come lui, assenti anche i senatori Carlo Rubbia e Renzo Piano.

Ore 15:00 – Tutto è pronto per l’inizio delle operazioni di voto: hanno dichiarato l’intenzione di votare scheda bianca tutti i principali gruppi parlamentari (Pd, M5S, Forza Italia, Lega, FdI, Leu). Oltre al segretario del Pd, Enrico Letta,  il leader leghista Matteo Salvini ha annunciato che incontrerà nel pomeriggio Giuseppe Conte, presidente del Movimento Cinque Stelle. In mattinata, secondo quanto riportato dall’Ansa, i segretario della Lega avrebbe incontrato il premier Mario Draghi. Intanto, è già arrivato, a bordo di un’ambulanza, il primo dei 15 elettori positivi al coronavirus o in quarantena, che voteranno nel seggio “drive in” di via della Missione.


Ore 14:55 – Anche i grandi elettori di Fratelli d’Italia dovrebbero votare scheda bianca, mentre per il secondo scrutinio il nome proposto dal partito di Giorgia Meloni è quello dell’ex-magistrato Carlo Nordio.

Ore 14:50 – «Draghi è superqualificato, ma mi preoccupa il dopo»: così dichiara Emma Bonino ai microfoni di La7, nel ribadire il supporto di Azione-Più Europa per Marta Cartabia. Sul nome della direttrice del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, Elisabetta Belloni, proposto dal centrodestra e dai Cinque Stelle, commenta: «Perché no? Ma mi sembra sia stata proposta per palazzo Chigi. Ma questo non è il momento di cambiare il governo».

Ore 14:30 – Questa mattina, a poche ore dall’inizio delle votazione, ci sarebbe stato un incontro fra il presidente del Consiglio, Mario Draghi, e il segretario leghista, Matteo Salvini: la ha riportato l’Ansa, mentre da palazzo Chigi è arrivato un no comment. Nel pomeriggio, Salvini incontrerà invece il segretario dem Enrico Letta. I delegati della Lega, intanto, come anche quelli di Forza Italia, Pd, Leu e M5S, sarebbero pronti a votare scheda bianca al primo scrutinio. Diversa la posizione degli elettori di Azione-Più Europa: come ha ribadito il segretario di Azione, Carlo Calenda, già da oggi esprimeranno la preferenza per la ministra della Giustizia, Marta Cartabia.