Resterà in stato di arresto almeno fino al 29 maggio. Questa la decisione dellla Corte di Mosca per il giornalista americano del Wall Street Journal, Evan Gershkovich, fermato a Ekaterinburg, in Russia. L’uomo di 32 anni è stato accusato di spionaggio, reato che per il Codice penale russo è punibile con una condanna fino a 20 anni di reclusione. Secondo i servizi d’intelligence di Mosca Fsb, Gershkovich «su istruzione degli Stati Uniti, stava raccogliendo informazioni su una delle imprese del complesso militare-industriale russo, che rappresentano un segreto di Stato». Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha precisato che «non si parla di sospetti, è stato colto in flagrante» e ha ammonito gli Usa perché non compiano atti di rappresaglia. Peskov ha anche fatto sapere che al momento non si sarebbe ancora discusso di un possibile scambio con Serghei Cherkasov. Cherkasov è il prigioniero russo detenuto in Brasile che, nei giorni scorsi, è stato incriminato negli Usa con l’accusa di essere un agente dei servizi d’intelligence russi. Il quotidiano americano si è dichiarato «profondamente preoccupato» e ne ha richiesto l’immediato rilascio, respingendo «con veemenza le accuse dei servizi di sicurezza russi».