Trecentomila cause in Italia contro medici e strutture sanitarie pubbliche e private, 35 mila nuove azioni legali ogni anno. È il rapporto presentato da Consulcesi, una delle principali associazioni a tutela dei medici, sul tavolo del Ministero della Salute. Questi numeri testimoniano un campo di battaglia aperto tra pazienti e medici, che portano in aula un’enorme quantità di contenziosi, peraltro prosciolti per il 95 per cento dei casi. I costi delle cause intanto lievitano e i medici si assicurano. Così Consulcesi chiede l’istituzione di un Arbitrariato della salute, per risolvere le controversie privatamente, in tempi più rapidi e con meno spese.
Rapporto da ricucire – «Il rapporto medico-paziente è in crisi: lo dimostra l’escalation di aggressioni e denunce contro i camici bianchi», ha dichiarato il presidente di Consulcesi, Massimo Tortorella, alla conferenza stampa organizzata al ministero della Salute, sottolineando l’importanza di creare l’Arbitrato della salute, «un luogo di confronto, non di contrapposizione, per la risoluzione delle controversie». Si è espresso anche il sottosegretario alla Salute Armando Bartolazzi, che da un lato tende la mano alla categoria non escludendo, «la possibilità che un medico accusato ingiustamente di aver fatto male il suo lavoro vada risarcito», dall’altro riconosce le colpe dei medici per un rapporto deteriorato con i pazienti, che secondo l’esponente pentastellato, «va assolutamente ricostruito». Una necessità evidente a due anni dall’entrata in vigore della Legge Gelli, che aveva già introdotto alcune novità nell’ambito della responsabilità medica. L’obiettivo del provvedimento è di tutelare strutture sanitarie e gli operatori, garantendo allo stesso tempo una maggiore efficacia del risarcimento ai pazienti.
Controversie – Ultimamente i dissapori tra medici e pazienti si erano acuiti con lo spot ”Obiettivo Risarcimento”, andato in onda sui canali Rai tra dicembre e gennaio, una pubblicità che aveva suscitato il malumore di molti operatori sanitari. Lo spot, che ha come testimonial la conduttrice Enrica Bonaccorti, era stato sospeso. Poi lo IAP (Istituto dell’auto disciplina pubblicitaria) lo ha ripristinato non ritenendolo ingannevole né distorsivo. La Consulcesi aveva risposto organizzando una petizione presentata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per istituire l’Arbitrariato. In 48 ore la raccolta aveva raggiunto 10 mila firme.
Denunce e assicurazioni – Dal rapporto emergono alcune indicazioni significative. Le denunce vengono presentate principalmente al Sud e nelle isole (44,5%). Al Nord la percentuale scende al 32,2 per cento mentre al Centro si ferma al 23 per cento. Le aree maggiormente a rischio contenzioso sono quella chirurgica (45,1% dei casi), materno-infantile (13,8%) e medica (12,1%). Anche dall’analisi della Commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori sanitari, emerge un quadro di inquietudine nella categoria dei medici: il 78,2% ritiene di correre un maggiore rischio di procedimenti giudiziari rispetto al passato, il 68,9% pensa di avere tre probabilità su dieci di subirne e il 65,4% ritiene di subire una pressione indebita nella pratica quotidiana a causa della possibilità di un processo a proprio carico. Il dossier annuale sui costi parla di numeri esorbitanti: di 50.128 euro per le cause civili e 36.901 per le penali. In entrambi i casi le cifre sono da intendersi per ciascuna delle parti coinvolte nel procedimento.