Skyfall, ma Giorgia non cade mai. Troppa perfezione nel canto per arrivare dietro a qualsiasi altro cantante o presunto tale. Se poi ad aiutarla c’è Annalisa, ecco che qualsiasi sorpresa è rimandata alla finale, forse. Al secondo posto Lucio Corsi, la vera rivelazione del festival, che ha fatto arrivare sul podio persino Topo Gigio. In fin dei conti è una vittoria anche questa. Bella Stronza di Fedez/Masini conquista la medaglia di bronzo: i due tolgono le parolacce e e le strofe più cruenti del pezzo originale, ma creano una versione altrettanto struggente.
Faber – Anche tra i grandi cantautori c’è chi vince e c’è chi perde. Fabrizio De André rientra nella prima categoria grazie alla convincente esibizione di Olly con Goran Bregovic de Il Pescatore e alla perseveranza di Bresh, che rifà Crueza de Ma per tre volte a causa di problemi tecnici. A furia di provare le cose riescono, soprattutto se si è accompagnati dal più grande conoscitore di De André: il figlio Cristiano.
Altri cantautori – Tra un elegante Quando cantata a cappella da Massimo Ranieri con i Neri per Caso e un caciarone Yes I know my way di Clementino e Rocco Hunt, anche Napoli è stata una protagonista del Festival sulle note di Pino Daniele. Al contrario, Franco Califano esce non così ben celebrato, a differenza dei suoi colleghi: Tony Effe e Noemi non sono stati all’altezza di Tutto il resto è noia, mentre Willie Peyote si è nascosto tra i timbri di Tiromancino e Ditonellapiaga. Un tempo piccolo, sovraccaricato di voci discordanti l’una dall’altra, si è trasformato in occasione persa.
Rap – Con Fedez che ha rappato su Bella Stronza come non lo si vedeva da tempo, Shablo e soci che hanno regalato un super omaggio alla scena anni ’90 tra Amor de mi vida dei Sottotono e Aspettando il Sole di Neffa, anche il rap si è saputo prendere il palco di Sanremo.