Stampa Festival SanremoÈ il Festival della Canzone Italiana. Ma a vederlo – e sentirlo – arrivano anche dall’estero. Sanremo 2017 ha già stabilito il primo record, quello relativo alla presenza dei media: sono 1341 i giornalisti accreditati, per 528 testate provenienti da tutto il mondo. Dall’estero sono arrivati 83 inviati in rappresentanza di 47 giornali. Perfino la Cina è sbarcata in Liguria, quest’anno: per la prima volta, infatti, è presente anche una rivista in lingua cinese, il settimanale Nouvelles d’Europe. Tra carta, radio, tv e web i Paesi  caccia di scoop festivalieri sono davvero tanti: Francia, Canada, Germania, Gran Bretagna, Stati Uniti e molti altri. E tutti sempre più agguerriti sui social.Kilt

Non è passato inosservato, in questi primi due giorni, il kilt di Ewan Spence (nella foto a sinistra): viene da Glasgow, dove lavora per una radio internazionale, RadioSix.com. L’interesse dell’emittente scozzese è nato grazie all’Eurovision Contest, come racconta Spence: “Ho seguito l’Eurovision Contest per 8 anni. E i rappresentati dell’Italia vengono tutti da Sanremo. Con la nostra radio abbiamo uno show che promuove la musica di artisti stranieri. Per questo ci interessa il Festival. La nostra base è a Glasgow, ma abbiamo un’audience internazionale sparsa in almeno 16 paesi: le nostre trasmissioni possono essere ascoltate via web in tutto il mondo”.

Dalla Svizzera, invece, si arriva fino a Sanremo per sentirsi un po’ italiani. Come ogni anno la RSIRadioTelevisione Svizzera, l’equivalente della RAI – segue l’evento con grande interesse. Gianluca Verga ci racconta che “c’è una grande comunità italiana, di seconda e terza generazione, in Svizzera. Zurigo, Basilea, Argovia: gli svizzeri italofoni sono tanti. E il Festival di Sanremo è seguito come la nazionale italiana”. Da sempre presente a Sanremo per il Festival, l’inviato RSI conferma il boom di attenzione mediatica per l’edizione 2017: “Mi ha chiamato ieri anche una radio di Lugano: vogliono aggiornamento quotidiani. I cantanti più popolari? Abbiamo fatto un sondaggio qualche giorno fa e i più amati sono Tiziano Ferro e Marco Mengoni. Sono soprattuto i super-ospiti a suscitare la curiosità della nostra audience. Ci aspettiamo uno show ricco e interessante”.

BulgariaMa il Festival arriva persino a Sofia. Darik Radio è la prima emittente privata in Bulgaria. Per il ventesimo anno consecutivo segue Sanremo in diretta. Tutto merito di Dimitar Jossifov (foto a destra), “un ragazzo di 82 anni”. “Seguo il Festival dalla seconda edizione (1952, ndr)” – ci spiega – “perché della prima non sapevo nulla”. Ride. “Sono cantante e ambasciatore della canzone italiana, Ciampi mi ha fatto Cavaliere della Repubblica Italiana”. Con la sua radio fa una trasmissione di musica leggera internazionale che va in onda due volte alla settimana. Da veterano racconta che “in questi vent’anni ci sono sempre stati alti e bassi. Negli anni passati a Sanremo si imitavano gli americani e gli inglesi, ma ora il festival ha trovato una sua via originale”. Se proviamo a chiedere chi sono i cantanti italiani famosi, risponde: “Ma quasi tutti! Albano, Ornella Vanoni, Claudio Villa, Tozzi e tanti altri. Sono tantissimi i cantanti italiani famosi in Bulgaria”.

Un successo mediatico ed economico. Piaccia o non piaccia, il Festival di Sanremo resiste al tempo. Giunto alla sua 67esima edizione, la kermesse canora più nazional-popolare di sempre cerca di rinnovarsi, mescolando generazioni, gusti musicali e format commerciali. Guidato dall’inedito tandem Conti-De Filippi, Sanremo 2017 è già passato alla storia come il Patto del Nazaremo. Unendo le anime RAI e Mediaset, il Festival cerca così di rinnovarsi e di mantenere il primato di evento televisivo più importante del Belpaese. I numeri dietro all’evento parlano di un successo: per la prima volta, dopo anni di bilanci in rosso, la Rai avrà un surplus di oltre 7 milioni di euro derivanti dall’evento. Dalla Corte dei Conti alla corte di Conti (e di Maria), così il Festival si reinventa. E tutti ne parlano. Anche all’estero.

dagli inviati a Sanremo Elena Zunino e Giovanni Marrucci