Il cardinale Angelo Scola ha colto l’occasione di un dibattito organizzato all’Università Statale di Milano per lanciare un allarme sull’aumento di suicidi tra i giovani. Il riferimento era chiaramente a Noa Pothoven, la ragazza olandese che si è lasciata morire nei giorni scorsi. «Si parla poco di questo aumento dei suicidi, soprattutto nella cronaca locale. Allarmanti i casi di depressione che restano inascoltati». Al dibattito organizzato dall’Associazione Walter Tobagi e dalla Scuola di giornalismo Walter Tobagi ha partecipato anche il rettore dell’Università Statale Elio Franzini. Secondo Scola, «Il mondo digitale non è un luogo di salvezza continua, ma un mare di considerazioni personali e urla che hanno sempre vita breve». Franzini ha replicato: «L’indebolimento della verità è un fenomeno strutturale, proprio della nostra modernità».
Noa e il confronto – Per il cardinale il caso Noa deve essere un esempio di confronto: «Tra gli adolescenti ci sono troppi suicidi e questo è un problema che ha bisogno di un approccio collaborativo tra società e fede. Il caso Noa per me è più un esempio di come ognuno possa esprimere il proprio rapporto con la verità ovvero l’incontro con la realtà di questo fatto e la sua libertà. Un cristiano ha la fede come fattore che aiuta a criteriare il suo giudizio».
Dalla teoria alla pratica – «È possibile», ha detto ancora Scola, vivere la verità «esercitando la propria libertà ma è necessario confrontarsi sempre con una realtà oggettiva e fattuale». Partendo da alcuni spunti sulla sua vita personale e sul suo rapporto con il mondo del giornalismo, il cardinale ha risposto così quando gli viene chiesto quale sia il valore della verità nel nostro presente. Luigi Geninazzi, giornalista dell’Avvenire e moderatore della conferenza, ha ricordato che «Internet è nato come un’arena libera e totalmente disintermediata» e che ora «attraverso i social media ha inglobato tutto, dalla politica alla fede».
Fede nella post verità – La verità si fonda sulla realtà, senza di questa è post verità, perché fondata sull’opinione. «Scommettere sulla libertà oggi è importante per andare oltre la post verità» ha detto Scola. Il rettore Franzini ha approfondito di più l’argomento: «Tutto nasce dall’affollamento di opinioni, non è obbligatorio dire la propria su tutto. Per avere un’opinione sostanziata bisogna studiare e impegnarsi nella ricerca della verità mantenendo salda la volontà di approfondire».