Silvia Romano è viva ed è tenuta sotto sequestro in Somalia da un gruppo islamista legato ai jihadisti di Al-Shabaab. È quanto emerge dalle indagini della Procura di Roma e dei carabinieri del Ros. Si rafforza l’ipotesi che la ragazza si trovi in un’area del Paese dove gravitano milizie locali legate al gruppo terroristico di matrice islamica. Gli inquirenti stanno valutando l’ipotesi di inviare una rogatoria internazionale alle autorità somale.

Il rapimento – La cooperante milanese era stata rapita in Kenya il 20 novembre del 2018. È scomparsa mentre svolgeva attività di volontariato a Chakama, un villaggio a 80 chilometri da Malindi. Originaria di Milano, lavorava per la onlus marchigiana Africa Milele, operativa nellacontea di Kilifi, in Kenya, in un progetto di sostegno all’infanzia rivolto ai bambini di un orfanotrofio. Durante l’attacco che ha poi portato al rapimento di Silvia, lanciato da alcuni uomini armati di fucili Ak-47, erano rimaste ferite almeno 5 persone, tra queste anche bambini.

La ricostruzione – Secondo le ultime indiscrezioni, Silvia Romano sarebbe stata rapita da alcuni criminali comuni. Solo in un secondo momento, sotto compenso economico, l’avrebbero ceduta a un’altra banda criminale, i terroristi di matrice islamica di Al-Shabaab. Dopo questo passaggio, la cooperante sarebbe stata infine trasferita in Somalia. La ricostruzione è stata resa possibile dalla cooperazione tra gli inquirenti italiani e le autorità kenyote durante tutto l’arco del rapimento, che ormai dura da un anno. I punti ancora non chiari sono molti e si aspettano conferme dalle indagini in corso.

Indagini incerte – Nelle ore successive all’agguato, la polizia locale aveva arrestato 14 persone, su segnalazione della popolazione del posto. Tuttavia, nessuna di loro aveva a che fare con il rapimento. Con il passare dei mesi la vicenda si è fatta sempre più fumosa. Il 21 gennaio 2019 una prima svolta: le autorità kenyote fanno sapere che la ragazza è viva e si trova all’interno dei confini nazionali. Nel dicembre del 2018 sono state poi arrestate tre persone, rientrate in carcere in agosto dopo che la Procura generale del Paese ha revocato la libertà su cauzione. Si tratta di Abdullah Gaba Wario, Moses Luwali Chembe e Said Adhan Abdi: sono accusati di sequestro e indagate per terrorismo

Silvia – Laureata alla Scuola superiore per mediatori linguistici del Ciels di Padova con indirizzo in sicurezza e difesa sociale, Silvia ha una formazione come istruttrice di ginnastica e lavorava in una palestra milanese. Già a luglio 2018 aveva scelto la via del volontariato, sempre in Kenya: era rimasta fino a settembre, poi era rientrata in Italia e infine si era rimessa in viaggio verso l’Africa.