Napoli continua a tremare, e questa volta lo fa più violentemente del solito. Il 13 marzo all’1.25 di notte una scossa di magnitudo 4.4 ha riversato le persone sulle strade seminando il panico tra gli abitanti del capoluogo campano. Si tratta della stessa magnitudo del terremoto del 20 maggio scorso, il più forte registrato nell’area negli ultimi 40 anni, ma questa volta è stato caratterizzato da «accelerazioni serie, mai registrate prima, a conferma della sua violenza», come riportato dal sindaco di Pozzuoli Luigi Manzoni. Alla scossa principale ne sono seguite altre sei, la più forte di magnitudo 1.6, che è stata registrata all’1.40. L’ultima, alle 3.26, è stata di magnitudo 1.1. L’epicentro si trova in mare a 2 km di profondità, a pochi metri dalla riva di via Napoli a Pozzuoli: proprio nella zona i vigili del fuoco hanno estratto una donna dalle macerie. Il sisma è stato avvertito ancora più violentemente nel quartiere di Bagnoli a Napoli.
Contrasti con le forze dell’ordine – Alla prima scossa di terremoto, i cittadini sono usciti dalle proprie case. Alcuni di loro sono arrivati all’ex base Nato di Bagnoli, una delle aree che dovrebbero accogliere le persone in caso di emergenza, e, trovando i cancelli chiusi, li hanno forzati, nonostante l’opposizione da parte delle forze dell’ordine sul posto.
Controlli e circolazione dei treni – Sono già in corso le verifiche degli edifici per valutarne la sicurezza. Ad essere esaminate per prime, dalle dieci squadre dei vigili del fuoco mobilitate, sono le scuole, che il 13 marzo restano chiuse. Intanto, sono terminate tutte le verifiche all’infrastruttura ferroviaria sul nodo di Napoli. La circolazione ,che era stata sospesa per precauzione, sta tornando gradualmente alla normalità dopo i controlli dei tecnici della Rete ferroviaria italiana.
Le cause – Secondo Francesca Bianco, direttrice del dipartimento Vulcani dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, il terremoto è legato al ritmo più rapido con cui il suolo si sta sollevando: «Recentemente si è triplicata la velocità di sollevamento del suolo, passando da 1 a 3 centimetri al mese». Ha poi riferito all’ANSA che «quanto è avvenuto la notte scorsa non è inaspettato, anche se non è possibile stabilire quando arriverà un terremoto né quale intensità avrà. È in corso un’ulteriore intensificazione della crisi bradisismica rispetto al 2023, tuttavia ancora non si hanno assolutamente evidenze di magma a bassa profondità».