Una donna ha ucciso suo figlio di nove anni tagliandogli la gola. È successo nella sera del 12 novembre a Muggia, in provincia di Trieste. Di nazionalità ucraina, la donna è separata dal padre del bambino che ne deteneva l’affidamento. La situazione familiare era seguita dal tribunale e dai servizi sociali fin dalla nascita del bimbo, che è stato ucciso proprio in casa della madre. La polizia ha eseguito il fermo disposto dall’autorità giudiziaria nei confronti della donna, che sarà portata nella Casa Circondariale di Trieste.

Il bambino avrebbe dovuto tornare dal padre alle 21.00. L’uomo però, non riuscendo a mettersi in contatto con la ex compagna, ha allertato i vigili del fuoco e le forze dell’ordine. Entrati nell’abitazione hanno trovato il bambino morto da ore nel bagno mentre la madre era in stato di choc. Le indagini sono ancora in corso, ma pare che la donna abbia utilizzato un coltello da cucina per poi tentare un gesto autolesionista. La 55enne era in carico presso un centro di salute mentale: «Era una situazione difficile ma non un dramma», ha detto il sindaco di Muggia, Paolo Polidori. I servizi sociali, che monitoravano la famiglia, avevano infatti concesso alla madre di vedere il figlio dopo la separazione della coppia.