Per la prima volta dallo scoppio del conflitto, oggi, giovedì 15 maggio, le delegazioni russe e ucraine si ritrovano sullo stretto del Bosforo per sbloccare la situazione e avviare le trattative di pace. Ad Ankara, alla presenza di Recep Erdogan, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è atterrato per dare il via a colloqui con la controparte, rappresentata da Vladimir Medinsky, ex ministro della cultura e consigliere di Vladimir Putin, assente alle trattative. «Aspetto Putin in Turchia giovedì. Di persona», aveva dichiarato l’11 maggio Zelensky: ma il leader del Cremlino non si è presentato e lo stesso ha fatto Sergey Lavrov, ministro degli Esteri russo e una delle figure centrali nel contesto della guerra russo-ucraina. Neanche il presidente americano Donald Trump, attualmente impegnato in Medio Oriente, è volato ad Ankara per l’incontro, ma non esclude una sua presenza nel caso in cui le trattative dovessero intensificarsi.

L’incontro tra Recep Erdogan e Volodymyr Zelensky è fissato ad Ankara per le 13, ora locale, le 12 in Italia, ma non è chiaro se i due leader avranno una conferenza stampa congiunta. Secondo quanto riferiscono i media turchi, le delegazioni di Mosca e Kiev si incontreranno invece a Istanbul per i primi colloqui diretti.

Ore 13.07 – Cnn: Mosca prepara una nuova offensiva

Come hanno dichiarato due funzionari statunitensi alla Cnn, la Russia sta radunando le forze in prima linea per una possibile nuova offensiva volta a conquistare altro territorio ucraino. Mentre le delegazioni russe ed ucraine si preparano a un potenziale incontro in Turchia, il Cremlino aspira a guadagnare più terreno nell’Ucraina orientale. «Putin cercherà di prendere tutto il territorio possibile fino alla periferia di Kiev», hanno riferito alla Cnn. Dopo che l’America ha cominciato a fornire meno armi all’Ucraina, l’esercito si trova in grandi difficoltà nel frenare l’avanzata russa. Anche la controparte però sta affrontando difficoltà nell’accumulare le forze che vorrebbe, poiché entrambe soffrono le conseguenze di una guerra di logoramento lunga ed estenuante.

Ore 13.01 – Colloquio in corso tra Zelensky e Erdogan

Come riportato dalla Cnn, continua il meeting tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e l’omologo turco Recep Tayyip Erdogan, come affermano funzionari ucraini e turchi.

Ore 12.56 – Mosca: «Incontro tra Putin e Trump? Non basta il negoziato di Istanbul»

Un eventuale incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e l’omologo americano Donald Trump deve essere preceduto da «tutta una serie di prerequisiti» perché non si tratta solo di una questione di progressi o mancanza di progressi sull’Ucraina. Lo ha detto il vice ministro degli Esteri russo Serghei Ryabkov rispondendo allo stesso Trump, che nella mattina aveva ipotizzato di recarsi a Istanbul se ci fossero stati progressi nelle trattative tra Mosca e Kiev.

Ore 12.31 – Cnn, non è ancora previsto nessun incontro tra Russia e Ucraina

La Cnn ha riportato una fonte del ministero degli Esteri turco, secondo a quale non è previsto nessun altro incontro tra Russia e Ucraina dopo il rinvio del pomeriggio. Entrambe le delegazioni sono in Turchia, ma non nella stessa città: la delegazione russa e alcuni funzionari statunitensi si trovano a Istanbul; il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è invece ad Ankara per incontrare il presidente turco Recep Tayyip Erdogan mentre ad Antalya è in corso la riunione dei ministri degli esteri della Nato.

Ore 12.29 – Lavrov: «Zelensky penoso. Giusto dare una possibilità, ma non ci sono garanzie»

Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha definito il presidente ucraino Volodymyr Zelensky “penoso” per aver richiesta un incontro a Istanbul col presidente russo Vladimir Putin. «Molti si sono agitati per l’incontro di Istanbul. Inizialmente, Zelensky aveva dichiarato di volere che Putin venisse di persona. Beh, che persona penosa. È chiaro a tutti, tranne probabilmente a lui stesso e a coloro che lo stanno manipolando», ha dichiarato Lavrov secondo l’agenzia russa Ria Novosti. Il ministro degli Esteri ha anche aggiunto: «Bisognerebbe dare una possibilità ai negoziati, ma non c’è garanzia che tutto vada liscio e senza problemi».

Ore 12.10 – Papa Leone XIV ha incontrato l’arcivescovo maggiore di Kiev

Questa mattina papa Leone XIV, che ha esortato alla pace nel suo primo discorso dopo l’elezione di giovedì 9 maggio, ha ricevuto in Vaticano Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore di Kyiv-Halyc, capo della Chiesa greco-cattolica ucraina. Lo riferisce il Bollettino della sala stampa vaticana.

L’americano Prevost, scelto dal conclave come il successore di Bergoglio, mercoledì 14 maggio si era detto disposto di negoziare per la fine del conflitto nel corso dell’udienza alle Chiese orientali. «Perché questa pace si diffonda, impiegherò ogni sforzo. La Santa Sede è a disposizione perché i nemici si incontrino e si guardino negli occhi, perché ai popoli sia restituita una speranza e sia ridata la dignità che meritano, la dignità della pace. I popoli vogliono la pace e io, col cuore in mano, dico ai responsabili dei popoli: incontriamoci, dialoghiamo, negoziamo!». La guerra non è inevitabile, ha continuato Leone XIV, ma le armi possono e devono tacere, perché non risolvono i problemi ma li aumentano. «Perché passerà alla storia chi seminerà pace, non chi mieterà vittime; perché gli altri non sono anzitutto nemici, ma esseri umani: non cattivi da odiare, ma persone con cui parlare», ha concluso il Papa, che ha ricevuto l’apprezzamento di Zelensky.

Ore 12.01 – Mosca risponde: «Delegazione farsa? Zelensky è un clown»

«Un clown, un fallito, una persona dall’istruzione sconosciuta». Così la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha definito il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in risposta alle parole del presidente secondo le quali la delegazione russa ai negoziati di Istanbul è «una farsa».

Ore 11.49 – Zelensky: «La delegazione russa è una farsa»

Atterrato ad Ankara da pochi minuti, Volodymyr Zelensky ha commentato le trattative in corso, definendo la delegazione ucraina «al massimo livello» e quella russa «decorativa, che sembra più una farsa, una messa in scena teatrale, che una cosa seria». Il presidente ucraino ha dichiarato di decidere i passi da fare solo dopo l’incontro con il presidente turco Erdogan, fissato per le 13 ora locale (le 12 in Italia). Quanto all’incontro con Erdogan, «penso che dovremmo aspettarci una soluzione giusta», aggiungendo che la sua parte« sta cercando di essere costruttiva».

Ore 11.23 – Zelensky è arrivato ad Ankara

Il presidente ucraino, Volodomyr Zelensky, è arrivato ad Ankara per incontrare l’omologo turco Recep Erdogan. Secondo un alto funzionario ucraino, Zelensky incontrerà Erdogan e solo dopo il meeting deciderà quali passi intraprendere per continuare le trattative.

Ore 11.18 – Il Cremlino conferma: Putin non andrà in Turchia

Era nell’aria ma la conferma è arrivata in mattinata. Come riferisce l’agenzia di stampa russa Ria Novosti, il portavoce del Cremlino Dimitri Peskov ha annunciato che Putin non sarà presente ai colloqui in Turchia. La Russia è rappresentata da Vladimir Medinsky,  il caponegoziatore dei negoziati falliti nella primavera del 2022, che si tennero sempre in Turchia. Oltre a lui, ci sono anche alcuni funzionari come i vice ministri degli Esteri (Mikhail Galuzin) e della Difesa (Alexander Fomin), affiancati da un gruppo di quattro “esperti”.

Ore 10.57 – I negoziati rinviati nel pomeriggio, su richiesta turca

L’agenzia russa Tass ha riferito che l’inizio delle trattative a Istanbul tra delegazioni russa e ucraina è stato rinviato al pomeriggio su richiesta della turchia.

Ore 9.27 – Trump: «Potrei andare in Turchia domani»

Il presidente americano Donald Trump ha annunciato che potrebbe andare in Turchia nel caso in cui ci fossero progressi nelle trattative tra Russia e Ucraina. «Sapete, se succedesse qualcosa, andrei venerdì», ha detto Trump a Doha, nel corso della seconda tappa del suo tour nel Golfo.

Ore 8.52 – Rubio: «Trump vuole la pace. Vediamo cosa succederà»

Il segretario di Stato americano, Marco Rubio, a margine della ministeriale Esteri informale della Nato ad Antalaya, ha ribadito la posizione degli Stati Uniti in merito alle trattative in Turchia tra Russia e Ucraina. «Il presidente degli Stati Uniti è stato più che chiaro: vuole che la guerra finisca ed è aperto a qualsiasi meccanismo che porti a una pace giusta e duratura», ha dichiarato Rubio che è presente in Turchia per la delegazione statunitense. «Vedremo cosa succederà nei prossimi giorni», nei colloqui sull’Ucraina in Turchia, «ma vogliamo vedere progressi», ha concluso il segretario di Stato.